Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

Caserta, 22 febbraio 1918. N. 214 - Riferimento telegramma odierno n. 6444 comunico E.V. notizie chieste con telegramma 30 gennaio scorso. - Con la presenza in questa provincia di oltre settemila profughi veneti, sono venuti dal gennaio finoggi circa duecento soldati reduci dal fronte per trascorrere con le famiglie la licenza invernale. Detti militari nella gran maggioranza appartenenti al Corpo Alpini hanno conservato alto il morale, ripartendo sicuri di ricacciare il nemico. Il provvedimento del sussidio speciale ad essi accordato e l'assistenza trovata nei comuni ove le famiglie sono ospitate li ha rinfrancati dalla preoccupazione sulla sorte dei loro 'Cari. I militari invece, appartenenti alla provincia, e qui venuti in licenza, specie per le armi di fanteria, sono partiti rassegnati ma non entusiasti. In genere predomina un senso di ottimismo e di fiducia negli attuali capi, e non si è potuto raccogliere alcuna voce che accennasse a depressione morale delle truppe fronteggianti il nemico. Partiti dal fronte nella lusinga di poter trascorrere la licenza presso la famiglia in una relativa abbondanza sono rimasti disillusi nel trovarsi alle strette col tesseramento degli alimenti e 'Con la penuria di granaglie che da qualche tempo è diventata gravissima e preoccupante in questa Provincia come il Ministero sa dai miei rapporti speciali. Per questa penuria, messa anche a confronto del trattamento in zona di guerra hanno alcuni lasciata la famiglia con preoccupazione di saperla esposta a privazioni; pochi però sono stati finora i ritardatari a rientrare ai corpi e rari i disertori, dei quali però, in questi ultimi giorni si segnala un sensibile aumento. In generale per questa provincia il soldato proveniente dal fronte ha trascorsa la licenza senza idealità, né entusiasmo, sorretto dalla speranza di ritornare in famiglia presto e sano. Né espedienti per ritardare il ritorno al fronte, né premure per riprendere il posto assegnato. Benevento, 23 febbraio 1918. N. 603. Al .N. 6444 - Da notizie sinora assunte confidenzialmente ufficiali e soldati redud dalla fronte risulta che stato morale quelle truppe mantiensi alto e fiducioso come lo dimostra tenace resistenza opposta al nemico. Avellino, 23 febbraio 1918. N. 445 - Non mi fu dato assumere dati precisi sul vero stato attuale morale delle truppe alla fronte. Ho però raccolta l'eco di molte voci di militari in licenza invernale e di qualche ufficiale, secondo le quali le truppe alla fronte, dopo l'episodio di Caporetto, si sono animate di nuovo ardore e sono animate dalla sicura fede in una vittoriosa rivincita. Da qualche tempo però lo spirito dei combattenti tradisce un certo senso di stanchezza, ed ancora piu di malcontento per i pretesi e talvolta effettivi favoritismi, per cui molti sono da lunghi mesi ed anni esposti al fuoco, mentre altri mai hanno affrontato disagi e pericoli. Continuo nelle indagini e riservami riferire ulter1or1emergenze. Salerno, 26 febbraio 1918. N. 203 - Per quanto è stato possibile raccogliere da militari in licenza invernale stato morale truppe alla fronte mantiensi abbastanza elevato ed inspirata fiducia nell'avvenire. Rispondo teleg. 30 gennaio N. 3083. Puglie Foggia, 23 febbraio 1918. N. 184 - Risposta teleg. 30 gennaio ultimo N. 3083 Pregiami riferire che le 242 BibliotecaGino Bianco

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