Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

che da indagini praticate, con tutta riservatezza, è risultato che una parte di militari provenienti dalla fronte sente una 'Certa stanchezza pel prolungarsi della guerra, ma non è risultato che vi sia l'idea di abbandonare le armi in momento opportuno. Per contro è emerso come sia desiderio di tutti di ritornare alla riscossa contro il nemico, quantunque questa nella mentalità degli stessi militari, non sia ritenuta impresa facile. Si parla anche di qualche caso di propaganda disfattista fatta al fronte da militari isolati, i quali però sarebbero stati, quando scoperti, subito puniti con evidente soddisfazione della parte sana. Dal complesso delle notizie ra·ccolte, il morale delle truppe alla fronte apparirebbe buono. Campobasso, 18 febbraio 1918. N. 402 - Da notizie attendibili, che è stato possibile raccogliere fin qui, rilevasi che il morale delle nostre truppe alla fronte è attualmente elevato, essendo in esse penetrata la convinzione della necessità ineluttabile di difendere ad oltranza il suolo della Patria. Al rinnovellato spirito combattivo delle truppe, oltre che il senso di amor patrio ferito dopo i recenti dolorosi avvenimenti, influirebbe la propaganda, attiva degli ufficiali, il migliore trattamento fatto alle truppe medesime, i provvedimenti che vengono man mano adottati per reprimere il fenomeno dell'imboscamento, non:ché lo spirito di emulazione, di cui i nostri soldati sentonsi pervasi per la presenza alla nostra fronte delle truppe alleate. Teramo, 8 marzo 1918. N. 464 Risp. a telegr. 30 gennaio u.s. - Notizie accuratamente assunte a varie fonti mi pongono in grado di riferire al Ministero che quasi tutti i militari reduci dal fronte, manifestano il convincimento che i, nemici non riusciranno a sfondare la linea del Piave, e che - in definitiva - non potrà non arridere la vittoria alle nostre armi - malgrado il disastro di Caporetto -. A giudicare quindi dalle impressioni che producono i soldati giunti in questa provirrcia in licenza o per altre cause - parrebbe potersene dedurre che lo spirito delle nostre truppe al fronte si sia mantenuto generalmente abbastanza èlevato - nonostante il prolungamento della guerra. Non è da escludere che a questo stato d'animo - possa anche avere favorevolmente influito -· specie fra la classe dei militari agricoltori e contadini - la non soverchia preoccupazione per le loro famiglie, lasdate in condizioni finanziarie abbastanza buone, o convenientemente aiutate dal sussidio governativo, quando manchino di risorse proprie. Si aggiunga anche a suffragio delle premesse considerazioni la provvida legge della assicurazione dei combattenti. · Concludendo e pur non potendosi asserire che siasi mantenuto in tutti sempre vivo e, inalterato l'entusiasmo dei primi tempi per la nostra guerra di redenzione - sembra tuttavia accertato dalle indagini testé compiute - che pochissimi fra i militari qui giunti abbiano fatto trapelare un certo senso di stanchezza per il prolungarsi della guerra. Si è per altro da qualcuno di essi lamentato il fatto degli esoneri, non sempre giustificati, e degli imboscamenti. Campania Napoli, 13 febbraio 1918. N. 453 Gab:: Rispondo N.ri 3083-6444. - Notizie raccolte da molte fonti, pur comprese quelle fiduciarie concordano per autorizzarmi a dichiarare essere elevatissimo stato attuale morale truppe alla fronte. 241 BibliotecaGino Bianco

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