Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

Ho cercato di assodare quali siano le ragioni di lagno e le riassumo nei seguenti punti: 1) Trattamento alimentare deficiente in confronto di quanto è fatto ai soldati esteri che combattono al nostro fronte e spedalmente agli inglesi. Ciò si ripete pel soldo, per le licenze ed altre facilitazioni. 2) I sovversivi rilevano la preponderanza dei sacerdoti, specialmente negli ospedali e li accusano di preferenze per coloro che manifestino sentimenti religiosi. 3) Scarso interessamento da parte degli ufficiali pei soldati. L'affetto degli inferiori pei superiori è la migliore delle propagande ed esempi di indifferenza o piccole angherie che vengono raccontate, magari ad arte ingrandendole, deprimono lo spirito dei combattenti tratti a vedersi considerati come massa bruta. 4) La giovane età degli ufficiali si ripercuote sulla loro autorevolezza e cosf si rileva come lo spirito delle classi piu anziane di età è inf.eriore a quello delle classi piu giovani e ciò non solo perché in queste ultime meno forte è la ·coscienza della responsabilità familiare, ma anche perché meno facilmente uomini di età avanzata subiscono il comando di ufficiali giovanissimi della cui esperienza, a prescindere dalla capa:cità militare, non sono tranquilli. 5) Gli esoneri di cui fruivano le classi giovani era altra ragione di scontento e per •ciò provvide sono state le recenti disposizioni in merito. · 6) Si rileva come negli esoneri e nelle assegnazioni a servizi speciali non si sia tenuto calcolo sufficiente della vera competenza: cosi sono esonerati quali operai molti che mai l'operaio avevano fatto, mentre operai veri sarebbero in trincea. Negli automobilisti vi sarebbero dei conducenti di occasione, negli uffici persone che non avevano preparazione civile alcuna che giustificasse tale posizione di favore. L'animo semplice dei soldati riconosce facilmente la necessità di provvedimenti che rispondano a necessità vere, ma è urtato da concessioni che possono assumere aspetto di fàwriili~. · Aggiungo come da vari discorsi sorpresi risulti che fra le truppe al fronte la propaganda contro la guerra riprenda tautamente. Ad essa contribuiscono molti militari sovversivi che sono mescolati fra le truppe. I peggiori elementi estremisti sono mescolati fra esse e anche in ambienti sani compiono azione deleteria. Trattasi di gente abile, di solito intelligente e anche colta, che sfugge sovente alla vigilanza dei superiori di cui sa accaparrarsi la stima, tanto che non po-chi sarebbero i sovversivi che nei reggimenti avrebbero posizioni di fiducia. Il provvedimento che generalmente si adotta di inviare al fronte i militari colpevoli di propaganda disfattista, se da ·un lato costituisce remorà efficacissima per l'interno, trasferisce fra le truppe la propaganda medesima, qualora non sia circondato da opportune cautele. È bensf vero che l'energia della repressione fra le truppe mobilitate è fino ad un certo punto di garanzia contro un'azione aperta, ma non impedisce l'azione prudente e continua, forse ancor piu perniciosa perché raggiunge l'animo dei soldati con penetrazione lenta e quasi inavvertita. Tutto calcolato il morale delle truppe non appare oggi inferiore al passato, ma anzi, per certi indizi superiore; ma occorre tenere ben calcolo di ogni circostanza se non si vuole incorrere in future gravi sorprese. L'as·cendente personale dei capi, l'affetto che essi sappiano ispirare fra i dipendenti son~ le molle piu forti per ogni sacrificio: i soldati che parlano bene dei loro superiori sono in genere coloro che piu serenamente affrontano i rischi del ritorno in trincea, 'Coloro che hanno motivo di lagnarsene imprecano alla guerra che oltre al pericolo costituisce a loro giudizio un abbassamento della personalità individuale di cui sono gelosi. Si è rilevata una certa leggerezza fra gli ufficiali che di solito portano impres233 BibliotecaGino Bianco

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