Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

guito al telespresso 17 febbraio n. 935, informo codesto On. Ministero che, da notizie confidenziali avutesi, è risultato che nel passaggio delle truppe della V Armata, avvenuto nei primi di febbraio, sono state intese espressioni da soldati, manifestanti che se non si finiva presto la guerra si sarebbero ripetuti i fatti di ottobre. - Della cosa fu dato avviso al Comando Supremo, perché essendosi ripetuta in parecchi paesi = Piadena - Pescarolo - S. Giovanni in Croce - Carpeneto d'Osimo - Pessina Cremonese = e non emergendo che vi fosse stata reazione da parte di compagni, si sarebbe trattata di una condizione psicologica, che se pur limitata, non poteva essere lasciata inosservata. - · Non deve poi trascurarsi la coincidenza che si verifica fra il circolare di notizie allarmistiche e gli arrivi di soldati in licenza. - Il che, se non ha sensibile ripercussione sullo spirito pubblico, dà luogo a commenti ed apprezzamenti piu o meno vivaci, a seconda della var_ietàdegli ambienti. - Si fa il possibile, con le dovute cautele, di evitare depressioni nello spirito pubblico, rimasto molto impressionato per l'affare dei cascami, e si intensifica la vigilanza per agire a carico di responsabili di diffusione di voci allarmistiche o di altre manifestazioni illecite. - Mantova, 24 febbraio 1918. N. 414 - Dai dati 'Che si sono potuti raccogliere tra i militari qui venuti in licenza dalla fronte, risulterebbe- esistere in molti di essi uno stato di stanchezza, di rilasciamento, e un vivo desiderio di pace. Varie sarebbero le cause dalle quali trarrebbero origine la depressione dello spirito guerresco di cotesti soldati, principalissime fra esse il prolungarsi della guerra e il pensiero delle gravi difficoltà in ·cui si dibattono le loro famiglie, oltreché l'avversione che in genere i soldati provenienti dalla campagna, in gran parte iscritti al partito socialista, hanno sempre dimostrato per la guerra. - I soldati medesimi ritornando in licenza ai propri paesi avrebbero espresso il loro malcontento nell'apprendere e nel constatare che molti individui validi alle fatiche di guerra, vivono comodamente imboscati nei Comandi - negli Uffici e negli stabilimenti militari, mentre essi sono esposti ai piu gravi cimenti e ai piu duri sacrifici; ed avrebbero altresi dichiarato che una ragione attuale di malcontento fra le truppe, consisterebbe nell'inferiorità morale in cui le truppe stesse si trovano di fronte a quelle alleate, le quali, a quanto affermerebbero detti militari, sarebbero meglio equipaggiate, meglio nutrite, e meglio pagate. - In mezzo ai militari predetti non mancano purtroppo i cattivi elementi, e fra questi alcuni dichiarerebbero di non voler piu combattere, e di essere decisi a darsi prigionieri appena si presenterà loro l'occasione. - Un accurato esame del fenomeno sopra accennato ha 'Condotto però al convincimento che esso dipenda piu che da stanchezza reale, e da speciali condizioni d'animo delle truppe, dall'ambi~nte che si è venuto formando tra la popolazione militare in seguito all'opera quotidianamente disfattista, che, in mala fede o inconsciamente fanno gli stessi soldati reduci dalla fronte - i loro congiunti - e tutti coloro che per mene sovversive o rivoluzionarie cercano di minare la compagine dell'Esercito o la salda resistenza di esse. - Si è rilevato inoltre che anche Ufficiali parlano ·con troppa facilità e con larghezza di particolari su cose della guerra, e taluni di essi esprimendo pure giudizi molto severi circa lo svolgimento delle operazioni militari, giudizio talvolta infiorato da racconti sensazionali, e accompagnato dal piu puro pessimismo sull'esito finale della nostra impresa. Tali discorsi sono spesso provocati dalla curiosità inesauribile della donna, e si svolgono generalmente ton persone che gli Ufficiali medesimi hanno conosciuto occasionalmente, e che non offrono quindi nessuna garanzia di discrezione. 228 BibliotecaGino Bianco

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