Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

stria; i socialisti misero in sordina il loro pacifismo e perfino L'Avanguardia, organo della federazione giovanile notoriamente orientata a sinistra, spiegò il 6 giugno come nell' « interesse supremo della Nazione » anche i giovani socialisti avrebbero « cooperato materialmente e moralmente al miglior esito» di quella guerra che compagni e lavoratori erano « costretti » a combattere; molti circoli giovanili chiusero i battenti perché gli iscritti erano partiti tutti o quasi tutti per la guerra; nel luglio mori in combattimento lo stesso segretario nazionale della federazione, Amedeo Catanesi 23 • ' 2) novembre 1915-ottobre 1917: la soluzione del conflitto apparve lunga e difficile e i socialisti cominciarono a mettere in valore la loro avversione di principio alla guerra; vi furono incertezze sulla linea politica da adottare, anche in considerazione del fatto che tra le masse popolari stavano manifestandosi forme violente e spontanee di protesta; ma nel · 1917 i socialisti - come tutti - pensavano che la guerra non si sarebbe affatto conclusa con una vittoria dell'Intesa e che si sarebbe avuta, nella migliore delle ipotesi, una pace bianca senza vincitori né vinti; conveniva pertanto attendere il maturarsi degli eventi, e l'immancabile protesta degli italiani - anche dei medio e piccolo borghesi - contro la classe dirigente dimostratasi incapace di condurre alla vittoria; una tattica fondata sul sabotaggio della guerra sembrava insomma non soltanto difficilmente realizzabile, ma anche poco conveniente dal punto di vista politico, perché avrebbe reso impossibili preziose alleanze; 3) da Caporetto ·a Vittorio Veneto: la minaccia di una penetrazione nemica oltre il Piave e poi le speranze suscitate dagli ideali wilsoniani portarono gran parte del partito socialista e della sua base elettorale su posizioni di sostanziale adesione alla guerra; d'altro canto le misure repressive decise- dal governo, l'arresto di numerosi dirigenti socialisti e le speranze suscitate dalla rivoluzione bolscevica condizionarono in senso inverso un altro largo settore del partito socialista il quale dové però attendere il dopoguerra ( « la vittoria mutilata ») per esprimersi. In nessuna delle .tre fasi, comunque, i dirigenti socialisti organizzarono un'attività di propaganda fra le truppe al fronte per deprimerne lo spirito e favorire una sconfitta militare. Piero Melograni 23 Cfr. L'Avanguardia, 6 giugno 1915, p. 2 (Propositi), e 8 agosto 1915, con la prima e la seconda pagina interamente dedicate àlla figura del Catanesi. 225· BibliotecaGino Bianco.

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