di guerra si lesse che tra i collaboratori di Comandini c'era « qualche scrittore, qualche giornalista, qualche uomo di parte: tutti, però, interventisti e patriotti » 13 • Fatte queste riserve ci sembra tuttavia piuttosto significativo che tra le circa duecento risposte riassunte da Comandini circa il 60 % riferissero che le condizioni di spirito erano buone o quanto meno discrete. Le informazioni maggiormente improntate a pessimismo provenivano dal Veneto, dalla Lombardia e dal Piemonte: ma è da notare che per Firenze ed Arezzo i giudizi dei commissari furono assai meno negativi che non quelli dei prefetti. In un volume di recente pubblicazione, dedicato alla guerra 1915-18 abbiamo esaminato particolareggiat"amente le varie ragioni del malcontento delle truppe e precisato i limiti entro i quali fu tentata dai socialisti un'opera di propaganda nell'esercito. Il gen. Cadorna, a questo riguardo, volle attribuire grandissima importanza ai cosiddetti processi che ebbero luogo nell'estate 1917 a Pradamano (Udine) innanzi ai tribunali del XXIV corpo d'armata. Furono processati circa cinquanta socialisti, militari o civili, e secondo Cadorna quei processi dimostrarono « l'esistenza di una vasta rete di propaganda sovversiva che da parecchi centri del Paese irradiava verso l'esercito » 14 • Ma una lettura delle sentenze dimostra viceversa quanto fossero grandi i limiti dell'attività svolta da quei socialisti. I due principali imputati, il caporalmaggiore Pietrobelli (un cameriere di Schio, che conosceva Serrati), e il caporale Pizzuto (un ragioniere della provincia di Messina) furono rispettivamente condannati a 15 e 12 anni di reclusione, mentre gli altri furono condannati a pene minori o addirittura assolti. I tribunali ebbero modo di accertare ben poco, e fecero carico ai due maggiori imputati di aver esercitato una generica propaganda [ ... ] « tra compagni di fede », militari e non, militari, « ed anche con qualcuno [sic]: di altro campo politico». Una propaganda, oltre tutto, alquanto rudimentale ed ingenua, se « i cospiratori » ricopiavano a macchina poesie di Goti e di Rapisardi da distribuire ai compagni. Nel corso del primo processo, inoltre, il tribunale volle riconoscere gli « ottimi » precedenti militari di ben otto sui diciannove socialisti imputati 15 • Allorché, poche settimane piu tardi, ebbe luogo la disfatta di Ca.. 13 Cfr. la relazione già citata alla precedente nota 11. Fra i maggiori collaboratori di Comandini erano indicati: Giuseppe Prezzolini, Gino Scarpa, Nicola Pascazio (già redattore del Fronte interno, organo dell'interventismo piu acceso), Vincenzo Aloysio, Antonino Ferrara, Giovanni Mori, Renzo Sacchetti. 14 L. Cadoma, Pagine polemiche, Milano, 1950, p. 28. 15 Le sentenze del « processo di Pradamano» sono pubblicate in E. Forcella-A. Monticone, Plotone di esecuzione, I processi della prima guerra mondiale, Bari, 1968, pp. 243-275. 221 BibliotecaGino Bianco
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