cercando di calmare le agitazioni 70 • Ad ogni modo, come vedremo dai documenti che ora riportiamo, i socialisti toscani cer.cano di assecondare e di guidare le donne molto di piu di quanto non facciano quelli emiliani. A Firenze, nel dicembre del 1916, il prefetto riferisce che dopo l'offerta di pace degli Imperi centrali il Partito socialista ha intensificato la sua propaganda; « i socialisti ufficiali- piu fervent~, gli operai fascisti rivoluzionari, in gran parte anarchici, i dirigenti delle organizzazioni sovversive, e massime il deputato Caroti, tentano di organizzare le masse femminili e giovanili per sospingerle nelle piazze per inneggiare alla pace e provocare disordini » 71 • f ~~!~ Un rapporto analogo scrive, nello stesso periodo, il prefetto di Bologna: « La propaganda del Partito socialista ufficiale si sta intensificando, anche in pubblici discorsi [ ... ] . Soprattutto in campagna, tra le famiglie dei morti e degli invalidi, dove è piu facile gettare lo scoramento [ ... ] » 72 • Ma mentre a Bologna la propaganda languisce con l'andar del tempo, a Firenze essa prosegue. Nel gennaio del 1917, infatti, il prefetto Vittorelli riferisce che la Federazione socialista fiorentina si è riunita in assemblea generale, ha « deliberato di invitare tutte le sezioni ad esplicare con maggiore intensità nelle campagne una piu attiva propaganda contro la guerra » 73 e ha approvato all'unanimità un o.d.g. di fiducia ai deputati Caroti e Pescetti (abbiamo visto, nel rapporto precedente di Firenze, che l'on. Caroti tentava di « organizzare le masse femminili»). Nel marzo 74 la propaganda socialista è ancora cosf forte che il prefetto parla addirittura di rivoluzione: « Si fanno attive pratiche per costituire nella città tre comitati: uno giovanile, composto di elementi non ancora chiamati alle armi, un altro femminile e un terzo c;liadulti. Il lavoro degli anarchici, dei sindacalisti, dei socialisti e in genere di tutti i sovver.sivi neutralisti tenderebbe a formare un piano per la rivoluzione che essi spererebbero di provocare durante la guerra sfruttando il malcontento che serpeggia specialmente nelle grandi città a causa della deficienza dei generi di prima necessità ». In aprile è la volta della signora Caroti che tenta, invano, di organizzare un « comizio femminile » a Rif redi 75 • Invece il prefetto Quaranta, il 12 febbraio del 1917 76 può già tranquillizzare il Ministero degli Interni sull'operato dei socialisti: « I circoli giovanili e il partito socialista giovanile [che com'è noto, costituiscono 70 Mattini annota il 18 settembre del 1917 (cfr. Diario, cit., p. 986) un suo incontro in treno coll'On. Dugoni. « Dice che va nel Mantovano a ammonire le donne che non vadano in piazza a gridare "abbasso la guerra"; grido ridicolo perché la pace non può ottenersi per grida di poche femmine nella provincia di Mantova, ma deve essere voluta, imposta dal proletariato internazionale ... · Ma nulla avverrà: coloro che temono in Italia un moto rivoluzionario si ingannano. L'Italia è un paese sentimentale nel quale le rivoluzioni sono impossibili ». 208 71 ACS-CE - Bs. 18B, 25 dicembre 1916, n. 8503. 72 ACS-CE - Bs. 16B, 16 settembre 1916. 7 3 ACS-CE - Bs. 18B, 27 gennaio 1917, n. 635. 74 ACS-CE - Bs. 18B, 22 marzo 1917, n. 2139. 7s ACS-CE - Bs. 18B, 3 aprile 1917, n. 2453. 76 ACS-CE - Bs. 16B, 12 febbraio 1917, n. 1827. BibliotecaGino Bianco
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