Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

quello preesistente del timore per i familiari e del senso di provvisorietà e di anormalità che la guerra esercita, agisce da detonatore della situazione. « Strano a dirsi e difficile a credersi - annota Mattini nel suo diario - ' ma pure è cosi. Finché giungeva l'annunzio di morti o di feriti appartenenti in maggior o minor grado alla parentela la gente si rassegnava, taceva: ora che s'annunzia e si verifica la mancanza del burro, dello zucchero, del petrolio, la gente ,dice che questa condizione di cose è intollerabile, che non si può andare avanti, e grida e tempesta» 39 • A noi la cosa sembra piu comprensibile. I sacrifici, invece di diminuire, sono aumentati, e nulla fa pensare che stiano per finire. Non si può prevedere, anzi, che un ulteriore giro di vite. E mentre i poveri stanno sempre peggio, c'è dell'altra gente che se la cava bene, che riesce a far fruttare perfino la guerra, che non mangia il pane « transustanziato di patria» che « il Poeta » va esaltando, ma il pane bianco che si fa cuocere in forni privati; gente che è riuscita a imboscarsi negli stabilimenti ausiliari e che guadagna come o piu di prima. Dimostrazioni femminili Gli elementi che abbiamo a disposizione ci permettono di stabilire, in linea generale: a) che le-dimostrazioni femminili si svolgono, nella quasi totalità dei casi, in campagna; che tra gli elementi delle dimostrazioni non bisogna sottovalutare quello dell'antitesi tra campagna e città (il che è dimostrato, come vedremo, dal fatto che spesso sono le donne-contadine che cercano di far scioperare gli operai); b) che la propaganda socialista è molto discontinua, diversa da provincia a provincia, e difficilmente è l'elemento determinante delle dimostrazioni (salvo casi isolati); e) che la propaganda cattolica non entrò per nulla in questo tipo di dimostrazioni; d) che gli elementi di gran lunga piu importanti furono il disagio economico la richiesta del ritorno dei propri cari dal fronte, e in generale, la diffusa ostilità contro la guerra. Il fatto che a muov·ersi siano le donne contadine non è casuale. Fra i contadini la guerra non è mai .stata popolare. È stata accettata, come abbiamo già avuto occasione di dire, con rassegnazione, con passività, senza che se ne condividessero le motivazioni e la necessità. Ed è proprio la classe contadina che deve sopportarne di piu le conseguenze. Il numero dei contadini morti in guerra non si conosce, ·ma possiamo approssimativamente stabilirlo in via indiretta. Quasi tutti i contadini, com'è noto, sono arruolati in fanteria, l'arma che subisce maggiori perdite durante la guerra 40 • Dei 280.000 fra orfani di guerra (262.535) e figli di 39 Cfr. F. Martini, Diario, Milano 1966, in data 13 febbraio 1917. 40 La proporzione annua media dei morti, in rapporto alla forza media, supera nella fanteria il 10_.%, mentre quella dei feriti raggiunge il 30 %. 202 Bib1iotecaGino Bianco

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