mana rossa», mentre alla fine di quell'anno, quando già la guerra europea era il tema di fondo della politica italiana, i fatti di Molinella avevano drammaticamente richiamato l'attenzione del paese ·sui problemi sindacali dei lavoratori agricoli. La Toscana, l'altra grande regione « rossa », ha caratteri profondamente diversi dall'Emilia. Il suo socialismo ha un'altra tempra. Meno fideistico ed emotivo, e piu razionale e realisticamente impostato .La stessa tradizione giornalistica toscana risente di un tipo di cultura, illuministico e piu rigoroso, che trova la sua misura piuttosto nel lungo articolo di rivista che nella polemica quotidiana e nel gusto della notizia. Anche la Toscana, come l'Emilia, è una regione prevalentemente agricola; ma in modo diverso. Fare il contadino in Toscana è un'arte; la terra coltivabile è solo in piccola parte pianura, per il resto è collina e montagna, che la pazienza e il rigore hanno trasformato in vigneti e oliveti, in filari regolari di pioppi e di cipressi. Anche in Toscana esistevano molte forme di conduzione agricola, ma con netta prevalenza della mazzadria. Per quanto vi fosse mancata un'azione capillare del Partito socialista per organizzare sindacalmente i contadini, anche il proletariato agricolo di questa regione era in gran parte di sin;:stra. Nelle elezioni poilitiche del 1913 i partiti conservatori avevano conquistato in Toscana 24 seggi contro i 15 dei partiti di sinistra; ma la percentuale dei voti ottenuti dai partiti di governo fu una delle piu basse d'Italia, con il 64,6 % dei voti. A Firenze i socialisti ottennero, coh il 52,3 % dei voti, la maggioranza assoluta 8 • I deputati socialisti toscani eletti nel 1913 furono: Bernardini (Montalcino); Caroti (Firenze I); Merloni (Grosseto); Pescetti (Firenze III), Pucci (Campi Bise.nzio). Complessivamente quindi le due regioni che esaminiamo contribuivano alla composizione del Gruppo Parlamentare Socialista del periodo bellico con 19 deputati su un totale di 42, cioè nella misura di quasi il 50 % dei deputati del PSI. In Toscana, come in Emilia, il periodo della neutralità è stato molto agitato. Clamorosa in ambedue le regioni ma .specialmente nella seconda, la divisione delle sinistre (vedremo, parlando dell'Internazionale di Parma, la crisi dell'USI e il brusco révirement di De Ambris e compagni); clamorose le posizioni assunte dalle rivis~e fiorentine Lacerba e La V ace e i voltafaccia dei due maggiori quotidiani di informazione, La Nazione e Il Resto . 7 Istituto Centrale di Statica, Compendio delle statistiche elettorali italiane dal 1848 al 1934, Roma 1947. 8 Compendio delle statistiche elettorali, cit. 195 BibliotecaGino Bianco
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