APPENDICE D «Riserve» del candidato Morgari Roma 22/10-19 Cari compagni della Direzione del Partito Tra le «riserve» a cui invita il comunicato Bombacci sull'Avanti! del 17 torr. vogliate anche queste mie. Infatti, se il viaggio testé compiuto per vostro incarico, e l'aver visto vivere e tragicamente morire ben due Repubbliche dei Consigli, hanno modificato e temperato le mie antiche prevenzioni contro la tattica bolstevista, non le hanno però annullate, a dispetto dello studio attento e spassionale e del vivo desiderio di convincermi e di non restarmene appartato toll' apparenza di un indeciso e d'un pusillanime o d'un rammollito dagli anni. Rinunciando in questa sede ad ogni tentativo di dimostrazione che richiederebbe un volume, ecco un riassunto del mio pensiero; ciò che penso: 1) Non ho fede nelle energie insurrezionali del proletariato in Italia e nel resto d'Europa, la Russia esclusa, spede nei paesi usciti vittoriosi dalla guerra, nel presente periodo storico, né d'altra parte credo la situazione politico-economica dei paesi vittoriosi catastrofica da condurre gli istituti borghesi, a cominciare da quello militare, ad uno sfasciamento che dia il potere al proletariato, non per la forza di questi, ma per il crollo avversario. 2) Indipendentemente da quanto sopra, la conquista del potere dev'esser mezzo e non fine. Quel che importa non è il potere ma l'uso che si può fare del potere. Per questa parte non ho fede nelle capacità ricostruttive del proletariato (sempre nel presente periodo storico). spetie se si tien conto delle tremende difficoltà accumulate dalla guerra sotto i [ una parola illeggibile] di qualunque governo, e particolarmente di quelli che fossero formati da inesperti e teorici. Perciò ritengo che dato e non concesso si riuscisse ad instaurare una dittatura del proletariato, questa a breve andare, svanite le prime estasi, costituirebbe una rovinosa disillusione per le masse tra sofferenze e magagne quantitativamente maggiori di quelle d'oggi. Inconvenienti a cui si porrebbe certo 'riparo in qualche anno_se il nuovo regime riuscisse a viverli. Visto però che il regime non [una parola mancante] perché cadrebbe, prima stroncato dalla guerra e dal blocco degli esterni, dalle trisi interne e dallo stesso voltafaccia della maggior parte dei lavoratori, come avvenne in Monaco e, sostanzialmente in Ungheria; lasciando uno strascico di sfiducia e di accuse disonoranti, in parte meritate, strascico che sbarrerebbe la via alla ripresa del movimento socialista per piu decenni. 3) Io teq10 inoltre che un [una parola mancante] insurrezionale fallito - od anche la sola persistente minaccia di ricorrere alla violenza per instaurare una dittatura e il terrore, conducano le classi dirigenti ad adottare una durevole politica reazionaria che (a differenza di altri) considero esiziale perché sufficiente ad arrestare per lungo tempo lo sviluppo del movimento operaio. 4) Temo altresf che le masse si stanchino di un partito che disprezza le riforme e promette ma non fa la rivoluzione, partito improduttivo dal quale i lavoratori potrebbero distogliersi per cadere nello scetticismo o per seguire gente che promettesse di meno ma 'Conseguissedi piu. 5) In conclusione ritengo che il PSI dovrebbe « guardare la verità nel bianco degli occhi»; riconoscere che esso non è ancora in grado di rovesciare le istituzioni 'Capitaliste; utilizzare però la forza che realmente possiede p~r realizzare importanti conquiste parziali ma tangibili - e per mutare l'ambiente politico del paese e sventare la minaccia reazionaria con tattica intransigente od anche - lapidatemi! - con alleanze con frazioni borghesi disposte a novità rilevanti, mentre continuerebbe 189 BiblioJecaGirioBi o
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