Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

Béla Kun dopo il fallimento del tentativo controrivoluzionario del 24 giugno. · Oddino Morgari, nel periodo iniziale del suo soggiorno in Ungheria, mantenne buoni rapporti col Romanelli. Questi, fidando sulla delusione suscitata nel deputato socialista dal fallimento dell'esperimento rivoluzionario di Monaco di Baviera, giunse a chiedere i " buoni uffici " di Morgari per convincere Béla Kun a cedere il potere, sotto la garanzia dell'Italia, in considerazione della tragica situazione in cui versava l'Ungheria, in guerra con quasi tutti i suoi vicini (cecoslovacchi, romeni, iugoslavi ...) e in previ~ione di un probabile intervento dell'Intesa 62 • Morgari fece da intermediario tra Béla Kun e la Missione italiana e sembrò, in un primo momento, che Kun si manifestasse disposto ad accedere alle proposte del Romanelli. Ne dà notizia un telegramma, spedito per corriere diplomatico il 26 maggio alle competenti autorità dal gen. Segre 63 : « Delegazione di Budapest informa che l'on. Morgari ora Budapest per ~eguire movimento bolscevico, avvisa nostra Missione essere Béla Kun disposto cedere potere attuale e chiedere intervento Italia per garantire ordine. Béla Kun domanda come Italia ricostituirebbe potere in Ungheria e se intervento Italia a Budapest porterebbe conseguenza intervento altre truppe Ip.tesa. Già mi risulta essere Borghese 64 di avviso che se si potesse in qualche modo profittare a vantaggio del nostro paese di questo ... e prepararci ad una seria influenza nostra per dopo, sarebbe certamente opportuno non perdere tempo» 65 • Ma dopo il 24 giugno, in seguito all'opera di «difensore» dei controrivoluzionari da Romanelli svolta, Morgari ruppe le relazioni con la Missione italiana tanto da rifiutare piu volte, nei momenti cruciali della crisi della « Comune » di Budapest, l'ospitalità e la .protezione offertagli dal capo della Missione. 26, Budapest - Coll'lng. Regni d. Min. Esteri visito il Molino del Re e la Marx Kaserme. 27, Budapest - Mia lettera a Béla Kun per sconsigliare le repressioni sanguinose. Nella lettera, che segue un'altra del giorno precedente, Morgari consigliava il Governo dei Consigli di non ricorrere alla pena di morte nei confronti dei controrivoluzionari, si~ per non dare motivo alla Francia, cui era stato affidato il compito di " polizia " sul territorio ungherese dal trattato di armistizio,_di intervenire con le armi e sia perché metodi ·feroci di repressione avrebbero influito in modo « esiziale » sul « buon nome della rivoluz. prol. in occidente ». Suggeriva invece l'istituzione di campi di concentramento ove rinchiudere gli oppositori del regime 66 • 62 Cfr. G. Romanelli, Nell'Ungheria di Béla Kun e durante l'occupazione militare romena. Udine, 1964, p. 69-73. 63 Il gen. Segre era il Capo Commissario per l'esecuzione dell'armistizio a Vienna. 64 Borghese era il capo della Missione militare italiana a Vienna, di cui quella di Budapest, diretta da Romanelli, era una derivazione. 65 Cfr. Min. Esteri, Arch. storico, pacco 1738, Ungheria 1919 - Trattazione generale. 66 Cfr. Appendice C. 175 BibliotecaGino Bianco '

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