Dopo le prime violente prese di posizione contro l'intervento dell'I talia nel conflitto, l'atteggiamento assunto dal PSI nei confronti della guerra fu senz'altro indeciso e caotico. Le cause furono molteplici. In primo luogo i consistenti residui di una tradizione risorgimentale, con le relative implicazioni irredentistiche d'origine mazziniana, nei dirigenti piu influenti del partito alcuni dei quali, Turati Treves Bissolati ed altri non andarono esenti da certo patriottismo, direttamente prodotto da generiche concezioni e vaste esigenze di natura nazional-democratica. Ancora, non minore influenza nella determinazione di una tentennante linea di condotta ebbe il fattore di isolamento in cui il PSI venne a trovarsi tra gli altri partiti socialisti europei che per l'occasione avevano abbandonato i principi internazionalisti di lotta di classe per abbracciare le rispettive cause nazionaliste. Inoltre le pesanti serrate accuse di tradimento, lanciate dalla stampa italiana nazionalista contro i socialisti, contribuirono non poco a turbare gli animi e schiudere in essi, dopo la dichiarata opposizione alla guerra, prospettive alterne in cui l'imbarazzo per la scelta iniziale cominciava ad affiorare sempre piu consistente. Per cui, già nei primi appelli e proclami ai lavoratori, si nota - accanto alla imparziale condanna della guerra in sé e delle deviazioni bellicistiche di molti partiti socialisti europei - come il sentimento di solidarietà nei confronti dei paesi aggrediti dal militarismo degli Imperi Centrali (tipico l'atteggiamento di solidarietà per il Belgio) cominciasse a far presa nell'animo di molti. Ne è testimone il « Manifesto » sottoscritto dalla direzione del partito in occasione dell'allontanamento di Mussolini dall'Avanti! 41 • Se ne fece interprete, inoltre, lo stesso Morgari dalle colonne dell'Avanti! del 21 agosto '14 nell'appello al ·BSI, da cui risultò esplicita la dichiarazione di solidarietà con i Belgi aggrediti. E se i motivi della agitazione interventistica non fecero presa sui socialisti, .d'altra parte i fattori sopra elencati esercitarono una rilevante ipoteca sull'atteggiamento del PSI nei confronti della guerra, di fronte alla quale i dirigenti non riuscirono a concretizzare un preciso programma di azione o, almeno, resistenza, che esulasse dalle pacifiche dimostrazioni di piazza e da verbali enfatiche condanne. Un ventennio di azione legalitaria faceva sentire tutto il suo peso. Perciò, durante tutto il corso della guerra - ad eccezione di una piccola frazione che esprimerà i suoi netti contorni nel periodo immediatamente postbellico - non attecchirà, piu a livello di quadri dirigenti che non presso le masse socialiste, il postulato leninista della trasformazione della guerra imperialista in guerra civile. Anzi, dalla stessa carenza di un preciso programma di resistenza di 41 « Vogllamo. con questo manifesto - si legge - perciò parlare a tutti i compagni quasi ad uno ~d un? ~ d_u~. loro ~h~ nessuno può certo .comprimersi i sentimenti di simpatia che sorgono spontanei ed mv1?c1bili dal! ~mmo nostro tra b~lligerar~.te e belligerante, ma questi sentimenti non debbono strapparci alla fedelta della nostra bandiera», m Avanti!, 21 ottobre 1914. 168 BibliotecaGino Bianco
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