Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

palese dei socialpatrioti. La località prescelta è Zimmerwald, un paesino della Svizzera. L'organo del PSI questa volta scriverà: « Gli sforzi entusiastici del nostro Morgari - che gli scettici deridevano e i cattivi calunniavano - sono stati coronati da pieno successo » 13 . 018 • A Zimmerwald convennero 38 delegati di 11 paesi: le delegazioni ufficiali dei partiti socialisti di Polonia, Italia, Bulgaria, Romania e Svizzera e i rappresentanti dei gruppi di opposizione di Germania, Francia, Olanda, Svezia e Norvegia. Il partito socialdemocratico serbo, che pure aveva coraggiosamente dichiarato la propria neutralità, non poté inviare il proprio rappresentante per la mancata concessione del passaporto al delegato. Dei russi in esilio, Lenin e Zinoviev rappresentavano i bolscevichi, Axelrod i menscevichi e Trotzki le posizioni intermedie del Nashe Slavo. Per l'Italia vi partecipò la delegazione del PSI e del GPS, composta da C. Lazzari, A. Bal~banoff, G.E. Modigliani, G.M. Serrati e Oddino Morgari. Fin dalle prime battute i delegati si divisero in « destra » e « sinistra ». La prima, composta dalla maggioranza dei convenuti, sebbene intransigente · nella condanna della guerra, confessava ancora fiducia nella II Internazionale. La sinistra, invece, riteneva che l'unione sacra e la politica dilatoria del B.S.I. avessero definitivamente squalificato l'Internazionale 14 , e· poneva il problema della guerra in termini decisamente rivoluzionari. È questa la teoria· di Lenin, che a Zimmerwald ,propugna una tesi che sviluppava · le deliberazioni finali del congresso internazionale di Basilea: la trasformazione della guerra militare. in guerra civile. In seno al comitato dei sette (Grimm, Ledebour, Lenin, Trotzki, Marrheim, Rakovsky, Modigliani) incaricato di redigere il manifesto conclusivo della conferenza, Lenin si batté perché le affermazioni non fossero troppo generiche è inconclusive e perché fosse concretamente indicato ciò che i proletari « devono fare ». E nel suo progetto di risoluzione, dopo aver affermato che « l'abbattimento dei governi capitalistici è lo scopo che si deve porre la classe operaia di tutti i paesi belligeranti, perché si porrà fine allo sfruttamento di alcuni popoli da parte,di altri, fine alle guerre, solo quando sarà strappato dalle mani del capitale il potere di disporre della vita e della morte dei popoli » 15 , proponeva che i deputati socialisti si astenessero dal votare i crediti di guerra e i ministri socialisti uscissero dai propri governi. Ma Lenin e i 13 bis Avanti!, 19 settembre 1915. 14 Cfr. A. Kriegel, Aux origines du communisme français. 1914-1920, Paris, Mouton, 1964, I, p. 112. 15 Cfr. Rinascita n. 46, 20 novembre 1965. Vi è riportata la parte centrale, apparsa sul n. 5 del 1965 della rivista sovietica Novaia i Noviasciaia Historia, di uno studio dei due storici L. A. Slepov e Ia. G. Tiomkin relativo alla ricostruzione dei dibattiti di Zimmerwald sulla base dei verbali conservati nell'archivio personale di R. Grimm. Cogliamo l'occasione per lamentare che il convegno di Zimmerwald, che pure costituisce un momento di grande importanza per la storia del movimento operaio internazionale, non ha ancora avuto il suo storico. Numerosi sono gli accenni, per altro molto generici, in studi sul movimento operaio internazionale che abbracciano il periodo bellico, ma nessuna monografia interamente dedicata all'argomento è stata sinora pubblicata. 159 Biblioteca Gino Bianco

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