' ' ,, ' \ I - 349,......: I /l I ' ' ' I l ' dei rappres~ntanti, la cui maggioranza avesse'i il mandato 1 di votare l'annessione all'Italia, che cosa faremmo per I .' impedire a quello Stato indipendente ,di n,on essere_ più indipendente? E se nello Stato indipendente, diyist> fra partito .croato, e italiani autonomisti, e italiani annessio-, nisti,_•·e socialisti italo·-slavi autonomisti,· succed~ssero · · \ disordini gravi~ dovrernrno tutti s~arcene con le mani alla . cintola a guardare? Nell'interesse della pace, non sarebbe , . meglio tagliare una volta per sempre a tondo, questo ' ' nodo, mediante l'annessione all'Italia? ,L'autodecisione. ' assoluta I non è principio, che si possa applicare nelle terre etnicamente m·iste, che spno sui confini degli S~ati. Ed io a11guro vivamente che ·questa indipendenza di .Fiume non sia un nuovo cavallo di Troia co-ntro la quiete, ·di cui tutti sentiamo la necessità. D'altra parte, io sentirei di commettere un atto di ' viltà, se non dichiarassi di sentirmi assai perplesso di fronte àlla inclusione di ·più che 400 mila slavi nella Ve- , nezia Giulia. Le ragioni rnilitari ci hanno condotto al Monte ·Ne ... voso. i\!Ia i problemi di -confinazione politica non si risolvono con i sGli criteri militari : ·sono p-roblemi complessi, · , in cui gli elementi 1nilitari debbono essere una parte non · il tutto. 400 mila slavi sul nostro confine, anzi che 300 ' ' · rnila:, quanti ce ne avrebbe dati una linea più arretrata, rappresenteranno una maggiore difficoltà politica per ia àmministrazione gim~nalier-a. E · anche qal punto di vista militare, ·non mi pare che renderebbero più agevole, ·in caso di guerra, l'azione del nostro esercito: dal momento che la guerra la fanno gli uomini, e non le montagne. Biblioteca Gino Bianco I I I •
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