' I I I Gli ulllmi cinquant'anni ' A parte, però, queste mistificazioni, più o meno arc.heologiche, è vero che dal I 860 in poi ci sono state in f.lalmazia lotte inumane fra italiani e slavi, nelle quali gli italiani µanno perduto continuamente terreno . Ma non bisogna confondere la perdita del predomi- ., nio politico sofferta dagli italiani, che è stata una realtà, con una diminuzione del nu1nero, o com-e si è detto con un·« n1assacro )) degli italiani, che non è mai esistito. Gli italiani non· erano settant'anni or sono· in Dalma- ' zja più. numerosj che non sieno oggi, rispetto· agli slavi. In Dalmazia, nel 1_860, Niccolò To,mmaseo afferma;va ,che vi erano 20 mila it.aliani su 420 mila abitanti, con-· tro i polemisti slavi, che volevano ridurre gli italiani a I \ ' rinchiuso negli attuali confini amministrativi delle provincie venete; diremo Y~en,ez-iaTridentina o Retica (meglio Tridentina) quello che pende dalle Alpi Tridentine e può avere per capitale Trento, e V enezia Gù.dia sarà la provincia che tra la Venezia p(ropria e le Alpi Giulie ed il 1mare rinserra Gorizia e Trieste e l'Istria. E nella denominazione comprensiva le Venezie', avremo un appellativo che per ambiguità preziosa esprime in classica italianità la sola Venezia propria, e quindi potrebbe stare sin d'ora, cautamente ardito, sul labbro e sulla penna dei nostri diplomatici. Noi çi stimiamo sicuri del buon effetto di tale battesimo presso le popolazioni (tridentine e giulie) a cui intendiamo amministrarlo, le quali ne sentono tutta la verit~: Trento, Rovereto, Trieste, Monfalcone, Pqla, Capodistria hanno la favella di Vicenza, di Verona, di Treviso; Gorizia, Gradisca, Cormons hanno quella di Udine e di Palma.nova Noi abbiamo in ispecie ottime ragioni per andare sicuri che la splendida e ospitatissima Trieste s.i intitolerà I con gaudio la· capitale della Venezia Giulia. E non ci resta che raccomandare questo nostro battesimo al giornalistno nazionale, bramosi che presto sorga il dì in cui raccomandarlo ai Ministri e. al Parlamento d'Italia, ed al valorosissimo suo re>>. l , Biblioteca Gino Bianco·
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