-- ·335···- cor1fini., i1. Trentino « terra ital~anissima->>, 1' alto. Friuli, !'Istria Malta, la Corsica· "non la Dalmazia: questa la ' ' ' metteva con la Bosnia e la Serbia fra le terre slave [Se~ ' condo esilio, I, 236, 362] E mentre consigliava. ai dalmati <li non unirsi alla Croazia, rac~o-mandava loro di non rifiutare' con questo la nazionalità. slava, d~ non rifiutare ne~nche la civiltà italiana, e di s~·rbarsi liberi per ' l'ora, in cui intorno alla Serbia avreb~ero potuto conf ederarsi tutte le genti slave .meridionalì [S.erionel fa.ceto, pag. 346,,, A.i daltnati, pag. 29]. E nel 1861 scriveva: << Tempo verrà che ·la lingua degli ·atti pubblici deve es- - sere anco in· Dalmazia la slava; ma cotesto non si può stabilire .se non dopo passato il termine di due generazioni almeno)> [Ai dq,:lmati, 1861, pag. 23]. , Ebbene, dal pe~siero complesso e riccq di quest'uomo, ' . si è strappato tutto ciò che egli ha scritto per sconsi- -gliare l'unione 9-ella Dalmazia alla Croazia; si è andato a pescare in una scherzosa lettera familiare un· passo, in cui Tomn1aseo rimprovera Dante di non sapere .q. ue] che si facesse quando chiudeva l'Italia al Quarnaro, e · afferma che la Dalmazia è più italiana di Bergamo e ~-ii Torino (pro,teste dell'on. Siciliani); si trova un bta- , ) v'uomo1, eh~. nel 191 S salta su a raccoritar,e çhe 'negli ultimissimi tempi di sua vita il Tommaseo. gli confidò di essere diventato -irredentista anche 1 ui; anche per la Dahnazia: il ;f ommaseo, che ancora nel 1869,1 cioè quat~ tro anni prima di morire, scriveva: « Non Croazia, povera terra e digiuna.· di civiltà, ma le pingui provincie slave soggette a Turchia, e moralmente men serve della · Croazia, .alla Dalmazia congiunte, faranno lei ricca e co·· municatrice di civiltà e di ricchezza: amica a_ll'Italia, . ' I Biblioteca Gino Bianco i i' I ' 'I
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