\ I - 333 --- Questi :~atti, e gl'infiniti altri, -che po~rei enumer~e, . ~ ., non si debbon.o certo attribuire nè. a malvagità nè a follìa delle nostre autorit~. Essi sono stati imposti, ,evidei:itemente, dalla necessità di· m,antenere l' or'dine in un. paese ostile. Essi dimostrano che l'Italia non potrebbe gqvernare la Dalmazia' che con un .icontinuo apparato di oppressione ( Proteste, rumòri). Creder~bbcro così ,i signori ,nazionalisti di rendere . . I più grande e più rispettata nel mondo l'Italia? (Jnterr·u.z1}òne dell" on. T of ani). SAI_jVEMINI -Invece di rumoreggiare, proponete una commissione ,d'inchiesta· parlamentare. · Una voce· dal ,centro': Tutti i diritti degli slavi sono stati ri_conosciut,. Che cosa vierte, dùnque, a raccontarci di diritti s1avi? . SAL v·EMlNI.· - Cerchi di capire. TOF ANI. - C'o·mpriendiamo... anzi abbiamo capito , anche troppo!. .. (Rumori). , Il pensiero di Tommaseo SAL VEMINI - Ma se oggi - si ,dice - gli italiani di Dalmazia sono pochi, una volta - settant'anni cr sono - erano molto di più : allora la Dalmazia era iucontestabilment€ italiana. In seguito, la oppressione croata e la ostilità· austriaca vi hanno estenuata violen- · • I temente la italianità. E obbligo del .Gov~rno sarebbe stato, oggi, approfittare della nostra vittoria per creare ' . in quel paese un regim.e nostro, in cui l'antico diritto ,, I ·fosse, contro la recente violenza, restaurato. E la çon~, ferma di siffatto sistema di idee si .trova nel fatto che I t Biblioteca Gino Bianco t I, '. I \
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