' I 1, lavorare, da or-a in poi, a ·far riconoscere le acc~ttabilità ,.,, della solt12ione dagli scontenti dell'una e dell'altra parte. ' E intendiamo dare il nostro consenso a tutte le iniziative, . ' cl!e sieno dirette ad evitare che nuovi irr:edentis.mi, it~- · liani o slavi, si perpetuino e . si consolidino al di là e al di qua del nuovo confin~. . , \ ' N azionalis~i e nazìonalistoidi, invece, hannò sempre ' i risoluto il problema adriatico in base al semplic·e calcolo delle forze., con· cui potevano o credevano di -poter imporre la loro volontà agli altri, senza preoccuparsi mai dei diritti -e qei bisogni altrui. ~ og,gi non si acquetan~~ E mentr~\ runa parte di essi - il ·gruppo più coe-:- ' rente, e, oserei dire, più. rispettabile - rifiuta senz'altro r il trattato, molti lo subiscono sol .perchè si sentono inca- , , paci di riprend~re la- guerra; lo subiscono come il risultato di una sconfitta; n1,aparecchi di essi li ritroveremo domani, associati agfi intransigenti .di oggi, a rinfocolare gli irredentismi, e a _riprendere la lotta non appena I se ne presenti la opportunità. . . · \ . , " Dalmazia italiana n· e " italiani di -Dalmaaia n Intendiamoci bene.· Esistono al di là del mare nuclei itaJian~, ,analoghi a quelli che nel M.edioevo erano le co- . ~ . . Ionie « franche )) in tutti i paesi d'Oriente. E que~te ' ' comunità noi abbiamo il diritto e il dovere di conside- , rarle con1e _appartenenti spiritualmente all'Italia, dovunque esse documentano la ·volontà di continuare ad esistere. ·E 'dobbian10 ·esaminare caso per caso con quali vincoli più convenga, non solamente' a noi, ma anche ali' altra nlazione inte·ressata, collegarle colla madre patria. I I l Biblioteca Gìno Bianco ., I I
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