Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

I ' ,, \ I peschereccie, se in tempo di pace saranno' sorprese ·~al~a tempesta in vicinanza della costa orientale, potranno rifugiarsi in porti slavi, senza correre il pericolo,di essere mangiate vive a Sebenico, se questo porto fosse sl~vo, più che non sarebbero mangia~e, per esempio a Cattaro o a Ragusa, che pure il Patto di Londra lasci~ agli slavi; e, in caso q.i guerra, non sarebpero certo le navi peschereccie che ci darebbero molto pensiero. I./on.· Di Giorgio ci spaventa ·col pensiero che, in caso di guerra, una flotta extra-adriatica, ad esempio ·una flottc;tfrancese o inglese, venga a, Sebenico o a Cattaro. , Ma l'on Di Giorgio, che è un tecnico, sa meglio di me che un ammiraglio francese o inglese, che venisse a chiudere una pfl,rte della sua flotta in Adriatico, sarebbe il più perfetto idiota del mondo. Le flotte_,on. Di Giorgio, si tengono per distruggere il commercio del nemico. E le vie commerciali vitali per l'Italia tSono quelle del Tirrerio e dello Ionio: qui le potenze extra-adriatiche terrebbero tutte le. loro forze per distruggere il nostro commercio, e mai i loro atnmiragli sarebbero così idioti da venire ad imbottigliarsi nell'Adriatioo: se facessero questo sproposito, noi dovremmo far loro u,na statua a Valona· e un'altra a 1 . ' Otranto. Del r.esto.,guarda combÌnazione, un giorno prima. che l' on. Di Giorgio portasse qui i risultati del suo tecnisisrr10, un altro tecnico, il generale Caviglia, al· Senato, ammettevaJ con grande rammarico dei nazionalisti italiani, che l'Italia non andrebbé in malora se f·acesse << gra-- vi rinunzie )) in Dalmazia. E i due capi di Stato mag- i giore, che ha avuto il nostro esercito durante la guerra, non sono neanche essi di accordo con l'on. Di Giorgio. / Biblioteca Gino Bianco

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