( ' , - 311 -·- I adriatico con gli slavi; e libere lè mani· d~ ogni difficoltà locale, appoggiandosi· all'amiciz,ia di tutte le: popolazioni danubiane e balcaniche, a cui si sarebbe presentata come .mediatrice ed am.ica disinteressata, fare nella conferenza della pace opera di conciliazione e di equìtà. La e-ecità nazionalista e sq;nniniana s.i.è ·lasciata, invece; incatena.re sulle. pietre della Dalmazia. ,Hanno venduta la primogenitura per u.n piatto di lenticchi-e: e -non le hanno ottenuto neanche : il piatto di lenticchie. Così il paese ha avuto l'impressione della sconfitta, invece di aver quella della vittoria. Un popolo, a cui fu possibile fare inghiottire nel 1911-12 come grande trionfo militare e · òiplomatico la goffa mistificazione della guerra' dj Libia, è stato avvilito durante diciotto rnesi, per opera precisamente dell'autore principale della I guér,ra. Un'ultirr1a ste:mpiaggine rim,aneva da. fare· per con1pjere. la liquidazione ignominiosa: che lo ·stesso on. Sonnino affidasse . a.11' on. Giolitti la cùra di realizzare I il trattato di ~ondra. E anche questa scempiaggine l'intelligen6ssimo\ personaggio l'ha fatta. , Ma non per qu~sto otterrà di evitare l'ine;vitabile: la necessità di _ un compromesso adriatico è imposta· dalla impossibilità ·di una nuova guerra. Solamente, l'Italia vi arriverà, tardi, do-po essersi a lungo e miseramente di- . ' ~attuta contro la fatalità: vi arriverà di inala vog!ia, dopo nuove delusioni, anzichè con libertà e con dignità. . ,. .E così la guerra continuerà ad essere considerata. dal popolo italiano come' um fallimento: mentre quel che .continua bestialmente a fallire . è il· programma naz_ionalista della guerra, è il metodo nazionalista delle trattative di pace. J Biblioteca Gino Bianco •
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