Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

\ . ' ! l « Non sappiamo inver~ cosa sia preferibile: se ingrandire la Germania di dieci milioni, avendola confinante; al Brennero, oppure confinare con _un'.'Austria ridotta a otto o nove milioni e necessariamente costretta a far.e una politica, non più rivolta contro 1l'Italia, 1 ma di-. retta a barcamenarsi tra le divaganti avidità e rivalità dei nuovi Stati danubiani. Francamente questa volùttà di ingrandire la già pletorica Germania e farla. gravitare sulla nostra testa non si comprende. Ad ogni tp.odoresta a vèdere se conveniva all'Italia di opporsi alla realizza- . zi?tie di .uno dei postulati di una pace necessariamente e prevalentemente antigermtanica per aumentare le difficoltà nella nostra posizione diplomatica verso la Fran- . eia.e l'Inghilterra )). Di questa spropòsitatta concezione dell'onorevole Son- • nino, e di tutti gli altri mostruosi errori della nostra politica estera, i diplomatici francesi e inglesi hanno . approfittato [senza lealtà, senza . scrupoli, senza. avere \ nessun riguardo di amici~ia pel popolo italiano, che era al di là del 1 decrepito testardo, che .cercaya ru met'terli nel sacco e che essi riuscirono a mettere nel saècp]. Contro questa brutalità meschina dei diplomatici alleati, noi abbiamo il diritto di protestare e dobbiamo. protestare. Ma prima d~,protestare contro gli altri, pec~è non protestiamo contro... noi stessi ? La politica estera dell'Italia dovevano farla -i diplo- , . matici della Francia e dell'Inghilterra, o il nostro Mi... nistro degli esteri ? .. .. . l , I Bibli'oteca Gino Bianco

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