Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

' . , l 'I I \ _, • I nalità oppresse nella Monarchia degli Absburgo si doveva trattare. e risolvere globalmente : vi fu chi. carezzò · , l'illusione di pot_er insieme favorire gli ·czechi e contrastare gli jugoslavi. Frattanto i governi d'America, d'Inghilterra, di ,Fran-- ·.. eia, aprivano gli oc_chi 1 sui veri- caratteri del problema, austro-ungarico, comprenc;levano che tale' problema non poteva essere risolto se non per le vie adottate. dal C-on- " gresso di Rorna, e si mettevano risolutamente su tali vie. Invece la politica italiana, oscillando fra i singhiozzi I ' dell'on. Oriando e il silenzio dell'on. Sonnino, rimaneva come un carro incapace ,di muovérsi su cli un binario morto. I soldati italiani distruggevano l'Impero aus:triaco nelle battaglie del Piave e di Vittorio Veneto: e .. l' on. I Sonnino continuava a considerare come base della s.ua politica la i1npossibilità dello sfasciatn:ento dell'Austria. Ancora il 3 ottobre I 9 I 8, l' on. Orlando - lo schiavo , .bastonato dell'on. Sonnino - a chi gli parlava della necessità di lanciare ùfficialmente il motto « delenda Au- . stria )), rispondeva che erano fantasie, che erano follie. I \ \ I / La Conlerenza. di Parigi Eppure era proprio queJlo il mon1ento, in cui l'Italia d . . . . .( 11 poteva e oveva assumere una 1n1z1at1vaem.1nente rie a soluzione dei problemi danubiani e balcanici. Bisognava, dopo la .battaglia di .Vittorio Veneto, farsi forti im1nediatamente del Patto di Roma, e invitare in base a quello gli Slavi del Sud a .sistemare in trattative dirette il problema territoriale. Bisognava compiere oBiblioteca Gino Bianco

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