, ' . crollati regni ed· imperi ; è intervenuta l'America; sonq • sorti· nqovi. ·stati; si sono agitate nuove correnti ·di idee. Ma l'on. Sonnino è rim_asto sempre come tor.rie fermo. Le forze ideali e n1ateriali dei popoli. della monarchia d'Absbµrgo? Un mitq ! Lo sn1embramento della Monarchia? Una follia che non potèya entrare nei finì dì guerra dell'Italia ! ~ · · . Dato questo atteggiamento 1'-norale mentale, si spiega ., quale appoggio sia venuto .dalla Consulta alla politica delle nazionalità. L'on.,'Orlando faceva bei discorsi, redigeva sonanti telegrammi, versava ·1agrime~·_succhiava smentite; ~ l' on. Sonnino taceva ed operava. Q11ando sorse l'iniziativa di costituire, coi prigionieri 1 • ' appartenenti alle nazionalità oppresse, legioni di vqlontari p.a inviare al nostro fronte, l' on. Sonnino sollevò mi1le obiezioni e .difficoltà, · e non firmò la convenzione militare con, gli czechi. Quando i rappresentanti czecoslovacchi proposero di fare .una convenzione per rego- I lare il commercio del futuro Stato Czecq-slovaco con Trieste, rifiutò risolutamente. Non entrava nel suo te- , schio che si potessero stringere trattati e convenzioni con ribelli contro uno Stato, legittimo! L'Italiq era 1 in guerra con l'Austria-Ungheria~ ma doi\Tevarispettarne la costituzione intern~, perèhè era immorialç.; e se· era nemicà oggi, poteya ritornare amica domani. Se qualche passo .la Consulta fece nella politica delle 1 nazionafità, fu per tentare di porre dissidi fra l'una e raltra delle nazionalità stesse: per esempio fra ~zechi e jugoslavi. N 011-valse che il Benès in più di una intervista ammonisse che i problemi czechi e jugoslavi non si potevano scindere, che la questione delle nazio-=- . ' ' I BibHoteca Gino Bianco I ,;,,:
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==