Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

\ • I ' / - 264nazionale. Eccoci pronti, con ,trattato intemazionF3-lc, ad assicurare a tutti gli altri italiani, che rimarranry~ nella Jugoslavia, piena libertà di cultura nazionale ed· eguaglianza, giuridica con gli slavi: perchè la culttira italiana è una ricchezza anche per noi," e ci aiuierà ad , ' - essere noi stessi. Ed eccoci pronti a disarmare tutta qµella parte della costa adriatica, che farà parte del ' nostro Stato, e a cedere all'Italia quelle poche isole, che le garentirebbero la sicurezza nel medio e alto Adriati½o qualora noi non rispettassimo più il patto di disarmo·:· perchè noi riconoscia1no che l'Italia, dopo avere contribuito così poderosamente alla formazione del t10stro Stato, ha il diritto di non sentirsi da noi minacciata nel mare comune ad essa e a noi. - 1 « Ri~onoscendo questi nostri debiti, noi · abbandoniamo all'Italia dei territori abitati da alcune centinaia di migliaia di slavi. Il sacrificio è doloroso. Ma lo fac:-· camo con animo forte e sereno. Anche l'Italia fece un sacrificio analogo nel I 859, alla Francia, per rimeritare la Francia dell'aiuto arrecato alla causa ital.iana. An·che allora uomini come Mazzini e Garibaldi prot~starono contro il sacrificio, chiamandÒlo mercato. Ma Cavour / . seppe assumersi' davanti alla sua' nazionè IQ, propria responsabilità. Cavour non è stato mai così grande, come in quelle ore di saggezza ~, di coraggio. Quest' estmpio, oggi noi abbiamo il dovere di imitarlo. ·«Solamente, chiediamo che la sovranità politica italiana non minacci di snazionalizzazione gli uomini nostri, che spontaneamente consegnamo .all'Italia: chiediamo, per .i molti slavi inclusi nel nuovo confine italiano, ga- , ranzie analoghe a quelle, che noi siamo pronti a dare \ 1Biblioteca Gino Bianco

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