J -263plice, ma era rin1asto sempre arenato al programma_ sla-, vofobo della ··rriplice. . (( Sì~ l'Italia è stata per quattrq anni un giardino ricco di fiori e frutta, mirabj'li di bontà e di abnegazione; ma aveva un giardiniere sgarbato_ ,e brutale, che quei fiori e quelle fruttà ce le sgualciva a bella posta prima di offrircele, e ce le· buttava sulla faccia, fuori tempo e di .malumore, e sembrava essersi accanito a farci ii ··bene, e nello stesso tempo a farsi odiare . .<< Ma gli errori ·di un decrepito, sopravvis.~uto all'era bisnrarckiana e inetto a rappresentare il vero spirito del popolo italiano, non possono, non d.ebbono farci , din1ent._icarei benefici, che questo popolo ci ha arrecati, tutto ciò che esso .ha dovuto soffrire per darci quèl che ci ha dato. (( Perciò noi sentiamo un debito di ,gratitudine imperitura verso l'italia. Perciò vogliamo offrire noi stessi all'Italia ciò che -essa ha diritto di esigere secondo giustizia. Non vogliamo disonorarci, ·n1ercanteggiando colla · , nostra benefattrice i suoi diritti e la nostra riconoscenza. ((Gorizia, Trieste, le città dell'Istria, Fiume, Zara, sono italiane. - Eccoci pronti ad -esaminare coll'Italia quale frontiera deve avere il territorio antistante a Go- ' rizia, a Trieste, alle città dell'Istria occidentale-, affj.nchè . ' la Venezia Giulia costituisca una compagine ,territoriale, in cui la vita eco,nomica e amlninistrativa possa svilupparsi normalmente, e affincl).èsia possibile tracciare una ragionevole frontiera militare. Eccoci pronti ad .esaminare con l'Italia tutte le garenzie neces6arie,, perchè l'I- 1 talia abb-ia la sicur·ezza che le città di Fiume e di Zara non saranno mai minacciate da noi n~l loro ça.ra ttere • I , Biblioteca Gino Bianco
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