J - 258 - patrioti che nel 1915 rinunciavano non solamente ai i quattro quinti della Dal1 mazia _eall'Istria, come l'on. Sonnino, ma anche a· Trieste, e si contentavano dello scoglio di Pelagosa 1· La discussione, dunque, non è fra· rinu.nciatari ·ed eroi. L' on. Sonni-no vuol contribuire coi nazionalisti e militaristi inglesi e 'francesi a preparare un'Europa aggravata da armamenti maggiori e precipitantesi verso ,, la voragine di nuove guerre; l' on. Bissolati non vuo~ saperne di questa politica. 1"'anto ì ~ qn. Sonnino quanto l'on. Bis.solati rinuncia:no a qualche· cosa_ per otten~re il loro scopo: l'on. Sonninb rinuncia, alla pace, l' on. Bissolati rinuncia a una nuova guerra. Ecco tutto. Un elemento di questo problema mondiale della guerra e della pace, intorno a cui l' on. Sonnino e -l' on. Bissolati non possono andare d'accordo, .è costituito dal dissidio jugoslavo. E' vero. Ogni paese contribuisce al problema generale coi prob}emi propri. Questo è il nostro malanno, e non ci ~ lecito chiudere su di esso gli occhi, come ha fatto per quattro anni l'on. Sonnino, . ; tutto contento di avere in tasca il trattato di Londra.. ·Ma per din1ostrare che l'on. Sonnino difende real- · , mente oggi l'interesse dell'Italia, non basta _dar senz'altro all' on. Bissolati del rinuncjatario e credere così di non avere più nulla da pensare. Bisogna dimostrare che • l'onorevole Bissolati danneggia reaJni.ente l'interesse e l'onore dell'Italia, quando afferma che. il famoso trattato di Londra deve essere riveduto: I I O per assicurare la posizi9ne nazionale degli italiani di Fiume a cui il trattato d.i Londra. non. p,ensò; Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==