I • . 'Il; dissidio, dunque; è nato fra. l' on. Sonnino e1 l' on~ , Bissolati non sul modo col qùale dovrebbe e?s.ere f orn1ata la delegazione italiana· a.lla c<t>nefrehza della pac.e, mà sul « diritto di conoscere nei suoi particolari il. programm'a di pace del Gabinetto)). ,L' on. Sonnino non ammette questo diritto. Secondo l' on. Sonnino l'Italia . è ·una r.aonarchia rappresentat~va con, un ministro degli esteri assol~to; i ministri 4emocratici debbono stare nel Gabinetto solatnente per assumer5,i le responsabilità della politica sonniniana di fronte alla democrazia, senza avere nessuna voce in quella p'.olitica.. L' on. Bissolati . . invece intende assumersi- la responsabilità di quella sola '- poli ti ca, che egli c1bbia ·in precedenza discussa e ap~ provata. Il problema della formazione della delegazione italiana per la Conferen:za di, P~rigi sarebbe sorto solamente quando il problema pr,egiudiziale del programma · fosse stato s_uperato. Essendosi la barca ministeriale arenata su questo primo s~oglio, ·non c'era più motivo a discuss\oni successive. · Va da sè che la discussione pregiudiziale è sorta perchè i due uomini sapeva~o di non essere d'accordo, e· l' Of1!. Bissolati sentiva di non poter concedere a priori un mandato dì fiducia incondizi.01;1.atoalFon. Sonnino. Quali erano i punti di di~accorçlo? / . Giuseppe de Fàlco, amico anch'egli dell' on. Bissolati, spiega nel Giornale del ·p op1olo : « L'òn .. Bissolati pensa - e ce lo conferma·va stamane a un di pressò, - che la_vittoria.· deve non. s.oltantò restituire alla patria lè terre finora usurpate dal dominio straniero ed i confini dife'ndibili contro ogni Bjblioteca Gino Bianco \ I
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