Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

"' ,t. I 4 • • I detto e lo ripetiamo - gli interventisti democratici it~- liani hanno il dovere di rimanere, tutti compatti, dietro al Governo, se sono sic~ri che1da questo Governo' le loro idee non saranno scartate a priori con un atto d'imperio dell'onorevole Sonnino, ma saranno via via esam.inate, disçusse, contemper~te nei limiti della p·ossibilità con 1 . queUe dell'on. Sonnino; e di questa, possibilità debbono· lasciare arbitro il loro rappresentante nella Delegazione Italiana. La quale funzionerebbe, per) i diversi grupp1 i interventisti italiani, - e nazionalisti e democratici - come una specie di commissione arbitrale, mentre le sentenze di questa com;miss.ionearbitrale sarebbero presentate all'estero come la « ferfea concorde )) volontà di tutta l'Italia interventista. Ma se questa gàr.anzia ~ ci · viene a ~ancare, se l'on. Sonnino diventa lui l'arbitro esclusivo della pace., allora a noi non resta. che rivendi- ~are la nostra libertà, dichiarare che l'opera dell'on~ Son- ' nino l'accetteremo sola~ente se e in quanito_la troveremo accettabile, e andare a.vanti nel nostr,o dovere di sostenere, ad ogni costo e contro chiunque, il patrimonio ideale e morale nostro ~ dei nostri morti. E di queste 1 discussioni, che noi vorremmo evitare, ma che ci _sono t imposte dal settarismo dei nostr~ muli bendati, ognuno porti la responsabilità che gli spetta. E non insistiamo, ·per motivi facili a ,coni.prendersi, sulla necessità che - dati gl'imbarazzi,. in cui la poli- , tica dei. muli bendati ci ha messi con tutto il mondo, dopo quattro anni di errori (inauditi - le rivendicazioni italiane (quelle legittime) siena: difese, nella Conferenz~ per la pace, anche e sopratutto da uomini, contro cui I •Biblioteca Gino Biaoco

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