.,_ ~42 - Se. ci · sarà la Società delle Nazioni, che assicurerà l'ordine .e la pace con sanzioni internazionali, allora neanche noi avren10 motivo di tenere una flotta militare nostra nè nell'Adriatico, nè altrove : tanto meglio per noi, e per tutti : perciò vogliamo anche noi la Società delle Nazioni. Ma in nessun 'caso, nè con nè senza la Società delle Nazioni, possiam.o accettare che le posizioni navali della costa orientale adriatica, non occupate dall'Italia_. diventino nidi di minaccia contro le nostre coste . .Questo principio è stato accettato dalla Francia e dall'Inghilterra nel trattato di Londra: nel quale una parte delle coste orientali appartenenti una volta all'Austria fu trasferita senz'altro all'Italia, il rimanente fu neutralizzato. Si tratta ora di fare accettare il principio anche ' agli Stati Uniti, e a t~tti gli altri Stati vecéhi e nuovi del mondo.. · Questo è il problema, che dobbiamo risolvere, e non quello di disputare ai nostri alleati tutte le carcasse delle · navi austro-ungar1che. E la soluzione non può essere facilitata dalle arroganti affermazioni che l'Adriatico deve essere rnare-nostru.m. Il disarmo della costa slava nell'Adriatico sarà tanto più agevolmente riconosciuto da tutto il mondo, come nostro diritto legittimo, quanto meno pretenderemo di creare nell'Adriatico un monopolio nazionale e commerciale italiano: se francamente din1ostreremo di non avere nell'animo verun progetto di sopraffazione nazionale a danno degli slavi; se riconosceremo che l'Adriatico deve essere mare libero al commercio di tutto il m'òndo, e specialm~nte a quello dei nostri viçini slavi; se dimostriamo che il dominio militare ·dell'Adriatico ,noi intendi~o conquistarlo per manI Biblioteca Gino Bianco I
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