J I I• ' . / ,I ' ' i i1 vinti non ci servirebbe. Dovremmo utilizzarlo· a fare la I ' guerra... fra noi? lVIolte di quelle navi, specialmente le 1 dra1ed1ioughts, che in questa guerra hanno 'fatto una, cosi I I magra figura, occorrerà venderle còme ferro vecchio:. quel .che C(?Stò aìl' i\ustria ·cento milion~· ci procurerà qualche milione appena. E il baccano, ch,e ~i fa intorn{) . , alla «preda)), non avrebbe senso, se non se ne -volesse cav~re, come abbia.n10 detto; un pretesto di dissidi con gli alleati, e se non ci covasse sotto l'idea pazzesca del- . l' << altra guerra )), la più grande, la più bella, la più gloriosa, cÒ,meque11 4 che sognava il Kronprinz tedesco l nel luglio del 19I4 ..... Il problema veramente importante non è quello delle carcasse austriache_: 1 è quello dell'assetto mil~tare del1' Adriatico. "' . NeH'Adriatico l'Italia· non può tollerare l'esistenza dt • una marina militare, poco importa se questa appartenga \ I alla Jugoslavia, o a una nuova confederazione danubiana, · o a qualunque altro Governo. Questo è, con la-çonquista di un più sicuro confine terrestre, il vero pren1io della nostra guerra e· della nostra vittoria. Su questo puntò · nessuno' dì noi può transigere (I). Qualunque nave da guerra stia nell'Adriatico, e non ·appartenga a noi, sa- , , rebbe una minaccia contro di noi. E minacce -di questo g~ner~ non ne vogliamo. Chi accetta questo nostro modo di pensare, è _nostro amico; chi non l'accetta, è nemico . • · ' (1) Il disarmo delle coste slave nell'Adriatico era ~tabilito nel · Patto di Londra, durante le di'scussioni del problema adriatico; e questa parte del Patto, di Londra fu abbandonata dai negoziatqri italiani senza discussione e senza compensi, ·e i giornali che bat. tevano la campagna per col'lto dello Stato Maggiore della Marina, non fiatarono mai ! · 16 - Salvemùzi \ Bit>lioteca Gino Bianco \ I
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==