Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

I proclama.to di volere la dissoluzione dèlla vicina mo- · narchia >>m, a,, « ha unicamente e costantemente affermato la necessità suprema che vengano· finalmente regolate tra i due Stati confinanti le storiche controversie· territoriali ~ marittime>>: tutt'al più l'Italia potrà n~ll'« azione bellica u:tilizza;re le forze antiau:striache, offr~ndo loro incoraggian1enti ed appoggi >>,affinchè « scuotano dal di dentro la tradizionale nemica )), ma a patto che ;t queste forze si contentino dell'onore di aiutarci alla « realizzazione· delle nostre aspirazioni in qualunque ca.so », e sempre beninteso che noi non ci si debba pro ... porre « come fine assoluto e indisp·ensabile >>lo sfascia111entodella antica alleata ! · Chi ha questo genere di idee, rinunzi a convincere gli alleati, rinun~i ad ogni tentativo di accordo con le nazioni oppresse dell'Austria, e faccia senza perder più tempo, .faccia a qualunque condizione la· pace, affidandosi alla generosità della Germania per la res~ituzione di Udine, e per impetrare che· la internazionalizzazione ·della legge. delle guarentigie non riduca l'Italia ~ un paese cli capitolazioni, com'era una volta la Turchia. E coloro, che tre anni or sono, quando non potevano ancora dire : « è troppo tardi >>,rifiutarono la politi.ca , dell'ìntesa -fra l'Italia e le nazionalità oppresse dall' Austria, sentenziando solennemente che si trattava di « fa~tasie sentimentali » e « democratiche», non se ne vengano oggi,, che i frutti della loro famosa praticità sono entrati negli occhi di tutti, e da ogni parte s'invoca una politica che non sia un suicidio ·sistematico, non se .ne vengano oggi a sentenziare con altrettànta solennità che (( è troppo tardi )). Biblioteca Grrio Bianco

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