Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

qualcosc3·:cli veran1ente decisivo nella nuova fase deila guerra. Se questa loro azione decisiva non si manifesterà, non per questo diventeremo nemici, nè per questo ci riterrerno ingannati da essi : vorrà dire se_mplicemente che essi si erano ingannati sulla forza dei sentimenti antiaustriaci dei loro popoli, e noi non avremo l'obbligo di rimanere in guerra per tutta l'eternità, per liberar questi popoli anche contro la loro volontà. Siffatto ge·- .. nere di alleanze in1pegna una delle parti, solo in quanto l'altra riesce a realizzare integralmente le sue promesse. Quel che è nece5sario, è che le due parti abhiano piena fiducia nella ·reciproca buona volontà, e si aiutino con tutte le loro forze finchè duri la lotta, e sappiano di dovere ri.ma11ereamiche per l'avvenire anche se la lotta, r per ragioni indipendenti dalla volontà -dell'una o del- . ' l'altra, non darà tutti i risultati, che se ne sperano: Questi risultati Sci ranno forse assai più immediati e larghi di quanto i più ottimisti fra noi osano sperare ; ma forse saranno assai più limita.ti e lenti che i più pessimisti non·abbiapo motivo di dubitare. Siamo - è opportuno ripeterlo - nel campo degli impon·derabili, da cui . escono Lenin e Caporetto, ma escono anche le battaglie delJa Marna e la àifesa del Piave. Questo è sicuro: che dalla nuova tattica, e gli uni e gli altri, non abbiamo n,ulla da perdere, abbiamo tutto da guadagnare. Rifiutarsi, in queste condizioni, di <<allargare-)) il programma dell'Italia, è rinunziare alla salvezza per paura di salvarsi. M.entre la guerra investe oramai tutto , il inondo - e ogni nuovo intervento non ha fatto se 1 non « a11argare >> il programma dell>aguerra; ~ e sparita la Russia, si offre all'Italia la possibilità di assumere ' Bibl_iotecaGino Bianco

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