t .. \ - 135 - . f a rifiutare francamente e apertamente, le megalomanie besti~li dei nazionalisti jugoslavi, i quali pretendono r Istria, Trieste, Gorizia e magari anche Udine? Anche se a queste domande noi dovessimo rispondere riconoscendo che tutti, gli Slavi del sud sono abbruttiti dall'imperialismo italofol;)o, e che con essi non c'è modo d'intenderci a nessun patto, - anche in q~esto caso noi non n1odificheremmo in niente il no,stro sistema di idee. Perchè Mussolini ha torto, quando ci descrive com.e poveri diavoli, fiacchi e deboli, pronti alle rinuncie e alle · abdicazioni, e degni di essere paragonati a Benedetto Cairoti. Se avessimo tempo da perdere in disquisizioni storiche, ci ~arebbe f aèile dimostrare che, come la Tunisia . fu lanciata fra Italia e Francia al Congresso di Berlino per scavare l'abisso fra 1~ due nazioni . latine:, e \ per costringere l'Italia àd entrare,umilmente nella Triplice J Alleanza, così è stata suscitata ~rtificiòsamente nell'estate . del I 9 r 4 la questione ·dalmata, p~r riendere impossibile ,ogni intesa italo-slava, rafforzare l'Austria; e ,rendere difficili le relazioni fra l'Italia e l'Intesa antigermariicp.. E la colpa di Benedetto Cairoti nel I 880-I 88 I non fu di àvere rinunciato alla Tunisia: fu di. essersi illuso . di poterla disp~tare ~lla Francia, mentre la Fran~ia• aveva ·con sè sQlidali l'Inghilterra e la Germania, anzi · era eccitata dal Bismarck ad « andare avanti senza ri- , I • guardi ));; e in questa illusione rifiutò di acèordarsi. in. . tempo con la Francia nel problema nord-africano, e la sciolse da ogni obbligo di cortesia con una serie di incidenti uno più temerario dell'altro, e la spinse così j Biblioteca Gino ~ianco ~
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