Carlo Sancasciani - Quattro parole libere sull'attuale condizione dei parrochi delle campagne

45 gioso istauratore dei nostri fati. Sotto a' risentiti tratti del soldato traluce vivissima un anima di padre; c'è un gran sentimento in quel semplice cuore. A noi che ci stringevamo a Lui come figli aHa madre, fave11ava con tale un abbandono e un impeto irresistibile di a{Ietto da ispirare i sensi piLt soavi e più dolci. A me che per giustificare la sua condotta verso il papa, gli faceva osservare che la cmtsa d' Jtalict si concilia benissimo con q~tella di Teltgione , rispondeva prontamente, e come compiacendosi del consolante riflesSO: OH SÌ! EPPURE IO CREDO CHE DOìlU:- l\' .EDDlO YOGLL\ CHE I POPOLI SI 'I'l!:NGANO llU.LE. ESSO adunque intenderà bene che, se devonsi avere a cuore i soggetti, non si hanno a dimenticare, invilire i custodi delle cose sante 1 gl'istruttori delle genti. É troppo avveduto per non comp1·end'ere che non è necessario vestire da preti o da frat i per osteggiare le libere istituzioni e il novello Regno d' Ila1ìa. Ricordiamoci del convento della Ganci a; i cui frati hanno fatto qualcosa meglio che andal'e a caccia d' impieghi, di viltà, e d i di scordie a burrasca passata. La pretesa di secola1·iz::are t-utto , di sopprimere t~ttto che rammenti l' ollramondÌmo e l' eterno sarebbe ridicola, quando non fosse empia. Spoglinei quanto vogl iono ; non ci toglieranno mai la legittima e stragrande influenza che la religione ci dà su tutti i credenti. E quanto ci resterà meno di vani amminicoli, e tanto saremo potenti più. l\Ia io porto fiducia che si saprà nformare meglio che distTugge1·e; e salvare il • ,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==