Carlo Sancasciani - Quattro parole libere sull'attuale condizione dei parrochi delle campagne

14 l'icchczza in carta era assicurata. Anche al culto lsraelitico con decreto dei 25 Gennaio si destinava un annuo sussidio di lire fiorentine 40,000 da repv.rtirsi con snccessiya disposizione. Dal tenore del sunnominato decreto consègnita lucentissimamente che il governo avea in animo di vanlaggiare i titolari di chiese non ben forniti di rendite , e i ben provvisti tollerare ANCHE RISPETTO ALLE DECilliE fino al reparto : il quale in fin delle fini come conforme a una certa specie di giustizia non doveva scontentare ragionevolmente nessuno. 1\la siccome più si pensa da noi uomini al danno presente che al bene futuro, masticavamo male il pagamento che ci si imprometteva delle Decime nella somma del Campione del Ministero degli Affari Ecclesiastici. Il quale rimonta al 1782; epoca in cui i generi alimentari valevano zero appetto a oggi. D'altra parte la legge (vedi la circolare dei 15 Aprile 1815) per quei che non volevano dare i generi, ne sanciva la valutazione sul prezzo dei p~tbblici mercati VICINWRI, e da soddi sfar e nel mese successivo alle respettive raccolte. E infatti alla tassazione pretoriale <Hlnua erano obbligati a rimettersi coloro che compensavano la Decima col danaro. Pertanto una Deputazione composta del Parroco Dott. Pratesi, Curato Carlo Minncci, e di me scrittore si fece al celebre Salvagnoli , e chiese un indennizzo equivalente ai prezzi correnti, e come si dava giusta la legge dai possidenti ; al fine di impedire che le innovazioni ,

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