Giuseppe Mazzini - Dal Papa al Concilio ; Dal Concilio a Dio

GIUSEPPE MAZZIN! delusioni dei popoli. Le nostre terre lo salutavano spada d'halia. I migliori d'ogni contrada gli additavano l'Austriaco e l'Alpi, e sospendevano, per far l'ultima prova colla monarchia, la predicazione delle loro più care credenze. Gli incitamenti di tutta Europa lo precedevano; un numeroso esercito di prodi seguiva. Dove morì Carlo Alberto? • Così la provvidenza insegnava a un tempo a noi tutti vogliosi del bene, ma tiepidi nella fede e facili tuttavia alle illusioni del vecchio mondo, l'impotenza della monarchia a dar salute all'Ita lia e l 'irreconciliabilità del papato col libero progresso dell'Umanità. Il dualismo dell'evo m~dio è oggimai forma vuota d'anima e vita: le insegne guelfe e"le ghibelline son fatte insegn.e di tomba . Nè papa nè rè: Dio e il popolo soli d schiuderanno i campi dell'avvenire. Lo Spirito di Dio discende in oggi sullo moltitudini: gl'individui raccolgono, purificano, esprimono compendiata, ind9vinano talora la loro potente iniziativa, se privilegiati d'intelletto e di core: non la creano nè la cancellano . Al dogma dell'autorità assoluta~ immutabile, concentrata in un individuo o in un potere dete:cminato, sottentra il dogma dell'au torità progrl·ssiva, del popolo interprete collettivo, continuo, della Legge di Dio. E qu0;3to principio che il popolo ha salutato regolatore supremo nella sfera della vita politica, sotto nome di CosTITUENTE, avrà inevitabile la sua applicazione nella sfc: ra della vita relig·iosa; e quell'applicazione avrà nome CòNCILIO. La vita è una. y oi non potete ordinarne le diverse manifestazioni sì che rimangano indipendenti, o trovino ·espressioni contradi ttorie, senza ordinar l'anarchia. Voi

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==