"27 esercizio dei residui antet·iori ; cosicchè questa unione di tre esercizi rende assolutamente inevitabile una quantità di residui passivi che a prima vista è spaventosa. Di ehe egli vi dava questa prova che nel 1o aprile 1851, e notate che non era il 31 dicembre, ma il primo aprile, epoca nella quale i residui passivi sono necessariamente molto minori, il r egno sardo aveva nella sua situazione del tesoro 114 milioni di r es idui passivi, vale a dire, una somma che non molto si discostava dall' entità complessiva del suo bilancio. Lanza. Domando la parola. JJ!inistro per le Finanze. Voi vedete dunque, o signori, che non è imputabile il G~verno attuale, se vi sono in tanta quantità ques ti r esidui; ma, che al contrario, se egli è riuscito in parte a di · minuirli, se egli non fa assegnamento sopra u1a · differenza mclto gTand c fra di loro, è piutLCBlO da lodare che da trad urlo alle g·emonie. Ma io vado più oltre, o signori, ammetterJ che la contabilità riformata non potrà toglierli del tutto, e che il difetto sta anche nella cost,uzione generale dell'amministrazione centrale e delle amministrazioni provinciali. È necessaria~ o signori, e spero che l/ potremo condurre a termine u·na riforma nell'amministra- ' zione centrale, ed anche nelle amministrazioni speciali ; però ad eseguirla è mestieri esser sorretti da alcune leggi organiche, una delle quali vo
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