Giovanni Gucci - A Minerva

t~ A MINERVA t" INNO DI GIOVANNI GUCCI FAENTINO FORLI PEl TIPI CASALIANI ISSO.

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A FRANCESCO CJ\SUCCINI STANZIATO A SffiNA UO~IO RISPETTABILE E DI NOBILE PROSAPIA VERSATiSSil\10 NELLE SCIENZE , LETTERE , ED ARTI BELLE FIGLIO DI PIETRO DELL'ANTICA ED ILLUSTRE CITTA' DI CHIUSI ( I) E PATRIZIO SENESE ASCRITTO ALL'ACCADEMIA DEI GEORGOFILI SINGOLARE ESEJtiPIO IN OGNI GENERE D'AGRICOLTURA SPECIALMENTE PER AMPIA PIANTAGIONE DI ULIVI E CELEDRATISSil\10 PER DISOTTERRATI, E RACCOLTI INTERESSANTI ltiONUMENTI ~TRUSCRI (2) TOMMASO ZOFFILI IN OCCASIONE DELLE NOZZE DI SUA FIGLIA GIULIETTA (3) CON ENRICO CASUCCINI DEL FU DIONIGI DI PIETRO GIOVINE EGREGIO FORNITO DI OTTIME QUALITA' ALLIEVO DELL' INçLITO COLLEGIO DI R.\ VENNA CINQUE VOLTE PRE~IIATO DELLA ~IEDAGLIA IL DI CUI PADRE GIA' GUARDIA D'ONORE DELL' 1!\tPERATOR NAPOLEONE ~liUTO' NELLA MEMORABILE CA~IPAGNA DI RUSSI.\ POSCIA OFFICIALE BENEMERITO NELLE MILIZIE DEL GO\"ERNO PONTIFICIO E PEL FEDELE SERVIGIO DI CINQUE LUSTRI RI~IUNERATO DI PENSIONE ALLA VEDOVA, E FIGLI (4) OFFRE QUES'r' INNO TRATTO DA RACCOLTA CELEBRE PER ILLUSTRI NOZZE (5) E DEDICATO A MINERVA DALLA GRECA MITOLOGIA RAFFI GURATA COLL'ASTA E LO SCUDO J\IADilE DELLE SCIENZE, LETTERE, ED ARTI ED INVENTRICE DEL PACIFICO ULIVO BEN Sl CONVIENE Al CliiARISSIMI ZIO, AVO, E PADRE DEL NOVELLO SPOSO SEGUACI, E CULTORI DELL'ALMA DEA l\IDCCCL.

A MINERVA INNO Qual uom forte ed intég1·o , o quale Iddio, Non vile oggi sarà piano argOJnento A tuoi modi canori , ingegno mio ? Sarà Minerva ; e tu , cui buon talento Sol punge , trista forse, oimè, farai De le inferme tue ali esperimento. O Minerva , d' onor tu in cima stai Frà tutte Dive , che in la n1ente eterna Cosa non fù più amata altra giammai . Ove tu il voglia , anco il mortai s' eterna E da tue voglie mai non si diparte Chi l' universo in man tiene, e 'l governa .

-sPossa , ed ardir di te non ha più Marte , E se guerriere in terra orme tu stampi Qual mostri di battaglie orribil arte; Cl1e del telo immortal trà il fumo , e i lampi L' asta in petto vibrando a i fier giganti Fai di sangue vermigli in Flegra i campi . i\Ià per entro 'l tuo core albergan santi Cari sensi di pace , e dove ignudi Di lei gli altar non sieno , e i riti infranti , Tutti , Minerva , i tuoi tesor dischiudi ; lvi industre fatica abitar gode, Che in belle, ed util' arti avvien che sudi . 1'\è a te si debbe sol per arti lode , Chè tu dovizia ancor spandi simile Ne gli orti, ove Sofia veglia custode. l vi eterna, e feconda aura di aprile Si aggira , ivi di tutto uman sapere Per te germina, e ride il fior gentile. Come luce di Sol questa ha potere Che a le cose togliendo il velo scuro, Tutte ne mostra lor sembianze vere ;

-7Così intelletto uman per n1olta impuro Nebbia d' erro t· , che il cinge, a' raggi tui Sorge leggiadro, e appar vivido, e puro. O veramente beato colui , Sul qual tue grazie non piovono rade, E che di cielo han parte i giorni sui ! Se di squarciata nube il fulmin cade, Se vento in seiva stride , e piante abbatte , O se diserta grandine le biade , Nel costui santo petto il cor non batte, E sì d' ogni fortuna il rendi maggio, Che in van nostra miseria aspra il combatte. Io così certo non sarò mal saggio , Ch' altra onorar più Dea stringami cura , Chè Numi anco fur tristi al tuo paraggio. Allo sorgean di Cecrope le mura; Solo un Dio si chiedea , sotto 'l cui nome La novella città stesse sicura ; ' Frà te , vergin Tritonia , acerba o come A1·se gran lite, ed il minor germano Di lui che impera a un sol chinar di chiome.

-8Mà (le' Celesti il padre , e in un sovrano, Che questo ha fermo in suo pensier profondo, E cui ricalcitrar sarebbe vano , Che di lite cotanta andrà giocondo Qual trà Palla, e Nettuno farà prove D' offrir più cara ed util cosa al mondo ; Splendida a dar sentenza ecco già move Dall' ardua volta che di stelle brilla : Co' Dii tutti maggiori in terra è Giove . Preme aureo seggio ; maestà tranquilla Stà su le negre ciglia, e vesle il serra, Che più ancor di piropo arde, e sfavilla. Ogni guardo mortai vinto s' atterra, Da riverenza ogni alma alto è commossa , Il ciel tace frattanto, il mar, la terra. Il Dio de l' onde allor di tal percossa Aspro scoglio ferì col gran tridente , Ch' ogni proda a l' intorno ne fu scossa: E 'l sasso un destrier spose incontanente, Cui da l' aperte nari il foco uscìa, Forte nitrendo bellicosamente.

-9Al portento giammai non visto pria Meravigliar gli Eterni, e in cor di molti Del pelago il signor la palma avìa, Che mal potrà Minerva in uno accolti Pregi mostrar cotanti, sì che ingrata Ed amara sentenza non ascolti . Si sta in questa a sua lunga asta appoggiata Del Tonante la figlia; arde il cimiero Di fulgid' oro , ed arde la celata. Di saldo scudo è il manco braccio altero ; È al petto lato indomita difesa De la Gorgone orrenda il voi Lo fiero . Qui d' ira in cor l' armipotente accesa Grida: Del 1nare Iddio, forse che privo Ti manderà d' onore esta contesa . E 'l suol batte con l' asta, ed ecco al divo Fiero colpo mostrarsi in sul terreno Di fior lieto e di frutti il primo olivo . Lo Imperador ùi tutto senno pieno, Dando a te palma nel consesso augusto , Richian1ò su le tue luci il sereno;

-10Chè del glauco Nettuno il don venusto Serve a bran1e di sangue; si sta Pace Seduta a r ontbra del pallido arbusto . Salve, o Dea, che invocar presta mi piace , Mentre che Amor per GIULO e per CosTANZA Eterna in man d' Imene alluma face. Imen , che certo non locò sua stanza Meglio altrove che in queste alme, ch'or lega, E che bei doni offrirti han per usanza . Di costoro al desìo sempre ti piega ; Senti, o Diva che in mezzo al comun grido, De la fanciulla il padre anco ten prega . Del Dio di Timbra ascolta e di te il fido Che securo sostenta e tromba , e lira , Sì che Italia a sua fan1a è poco nido. E poi che giace oscuro , e ai saggi in ira Quegli, cui sempre tu guardi nemica, Su me talor, gran Dea, cortese gira L' alma de gli occhi tuoi luce pudica.

-11NOTE (1.) Antica veramente ed illmlre la Citlà di Chiusi, una delle dodici grandi Metropoli dell' Etruria e che a parere di dotti scrittori tenue lungo lempo lo scellro dell' Etruria intel'a, Il nome, che pel primo si conosca dei R e di Chiusi fu Osi n io, il quale trovossi impegnato nella gueHa di Enea contro Turno e i Rutuli, e ligura il trigesimo . sesto di quei· Re . Porsena suo Re strinse d' assedio Roma e se non era il valore di Orazio Coelite, e il caldissimo amor patrio di l\luzio Scevola, la Repubblica Romana sarebbe caduta appena nata!. Lo stesso Porsena venne a rendersi famoso per la Tomba che si fece edificare presso la delta cillà Ji Chiusi, onde riporvi le proprie ceneri, e costruita in mezz.o ad un inestricabile immen so laberinlo circondalo da mura con moltiplici gigantesche piramidi, da cui pendevano cat ene di ferro con serie di campanelli. Taluno volle vedervi dei conduttori elettrici , e che i detti t:ampanelli suonassero in armouia , come il Carillon electrique ali ogni scarica di eleUri cità atmosferica anche a ciel sereno. Opinarono aItri in vece che suonassero all' agitarsi del vento, come raccontasi del Tempio di Dodona. Comunque siasi detta straordinaria architettoni ca combinazione e di tutt' allro che vi si associa di meraviglioso per quanto nan·asi, vuoi ritenersi ad ogni modo s0rprendentissima ques ta Reg ia T omba, e che abbia ecceduto quanto la vani là e la potenza abbiano operato in sì fatto genere Chiusi seppe resistere all'assedio del poderoso esercì t o dei Galli Senoni guidati da Brenno; lasciò di sè onorevole menzione nei fasti militari pet· avvenute vicende, e per la grande battaglia data nelle di lei vi cinanze da Silla eontro l'esercito di l\'Iario; furono famose e celebrale le sue Terme aH' epoca d'Augusto: nel tempo dei Longobardi fu sede di Duchi, e in appresso cessato il loro dominio sede di Conti: è capoluogo di una Diocesi Vescovile nei tempi addietro estesissima; et.! ofl're una parlaHie prova della mar:uiticenM dei suoi alltichi edifizi coi copiosi avanzi di colonue , capilelli, ed altri lavori architettonici di breccie o marmi orientali di raro pregio , non che coi ricchi ornamenti di preziosi metalli che scoprousi nei di lei sotterranei. Sono nei

-12contorni di detta ciltà i sepolcreti Etruschi , da cui con patrio zelo e senza risparmio di spese si disotterrano urne funerarie, vasi , specchj mi stici , idoli , tiguline ed altre cose utili alla storia dell' anti ca Etruria . 1Ua più di tutto pe1· noi sono celebri le catacombe così dette di Sa nta Must iola a mezzo miglio fuo ri d i d ella ci llà, cimitero dei Cristiani de' primi secoli , e deposito delle reliquie delle prime vittori e riporta te dai Chiusini pet· la fede di Cristo, le quali sngrc spoglie furono pure illustrate da eruditi scrittori come quell e dei sepolcre li E truschi . Nelle accennate ca tacombe appunt o fra lnn li altr i formava il più g lori oso Trofeo l'urna contenente le ceneri della Rega l Ve rgine e lllartire San ta lUustiola ; a ugu sto 'frofeo che ora si venera nella moder na grandiosa Chiesa Cnttedrale di della città dedicata al Santo lUarLire di Toscanella Secondiano, dove pure veggonsi esposte alla venerazione d ei fedeli anche le ceneri del di lei compagno di martirio Sant' Ireneo D iacono. La R egal Vergi ne era cugina di Claudio Imperatore, ma non per qnes to esi tò dal sostenere la fed e di Cristo in mezzo alle crudeli persecuzion i dell' Imperatore Aureliano. Essendo di Chiusi et! ivi dimorando , recavasi ardita di notte in quelle carceri ap.. portnndo conforti , consolazioni , e soccorsi ai Cristinni quivi det enuti per le a nzide tte persecuzioni . Ed allorquanrlo di ciò accusa ta, venne Lratl a avan ti al Tribunale non cedette, nè a lusinghe, nè a rninaccie, ferma e salda nel R el igioso suo sentimen to , an corchè per spaventarla , ed abbatterla, il fe roce miuistro di Aureliano , lui presente , e sotto gli occhi di lei facesse truciJare il Diacono Ireneo: il quale lung i dal dol ersene g iubilava, e rendeva grazie a Gesù Cristo mentre in ta l modo ve n iva a merita1~e di unirsi a Lui. Intanto la Vergine infiammata di zelo non cessa vn di r impro ,·erare il tiranno dir.endogli: P erchè trucidare gl' innocenti? Questi saliranno alla gloria eterna, e tu cadrai nel fu oco eterno. Allora adira tosi forte il tiranno, e senza badare alla Regal stirpe di questa santa Eroina, n è alla sua celesti ale avvenenza rappresentntiva della nobiltà, e bellezza de lla di lei anima, la fece avnnti di sè battere coi piombi, fin cbè spirò: luminoso tratto ti ' eroismo dei Confessori della fede di Cris to resi ian•incibili , e sn idi pei d oni della Divina Grazia, mnggiormenle ammirabile n elle speciali circosta nze del fatto , e della persona, e cbe forma il colmo ai pregi, ed alle illustrazioni di tanto antica e rispeltahile <' iltà. ' (2.) Pi etro Casu ccini nacque n Chiauciano, e poi domiciliato a Chiusi , duve morì uell' anno 1.84.'2. Nella sua prima g iovinezza

- 13iniziato e diretto 1lal proprio patire D ion igi seniore appli cossi a grandi speculazioni èli commercio. Poi essendo in istato do viziosissimo si segnalò nel bonificare bassi terreni in colmate e in ogni genere d' Agricoltura, e specinlmente per l' nmpia sua piantngJOne di uli vi non minore di circa venticinque mi la , e di gelsi, per cui riportò la generale ammi razione e particolari elogi nei pubblici Giornali. L' Accademia dei Georgofili di F' irenze lo ascrisse al suo ceto decorandolo di una medaglia d'oro e di una lett era molto onorevole. Vuoi pu~· quì riportarsi a ùi L ui lode il segu ente paragrafo es trail o dall'opera del rinomat_issimo P rofessor Giacomo Barzelotti di S iena , che contiene la storia , e l' analisi delle acque Termali , e 1\Iinerali , e Bagni ùi Chianciano nelle vicinanze di Chiu si , e situate n ei fondi dello sresso P ietro Casuccini. Opera stimatissima dedi cata aù E lisa sorella de ll' Imperalor :Napoleone = S iena 181.3 pei T ipi di Francesco Rossi e fig lio=· Ecco le parole del Professor Barzelolti = Da lla Terra (di Ch ian- " ciano) si va a questi bagni per una comodi ssima stt·ada carroz- " zabile modernamente costruita pel zelo veramente patrio ed u- " mano del Sig. Pietro Casurcini , P atri zio Sanese , alle cui pre- " rnure pm· deesi questo qua lunque siasi mio lavoro = · Sono celebri i p ri vati Musei deg li antichi 1'\Ionumenti Etr uschi disotterrati , e raccolti nei contorni di Chiusi , fra i qua li si distinguono quelli delle Case Paolozzi , Sozzi, e Casuccini = L' ul- " timo nominato , scrive il dotto Emanuele Repetti, merita per " sè solo una visita degli Archeologi a Chiusi = . Vuolsi con ciò alludere appunto a Piett·o Casuccini . A cu ra delle anzidette famigli e furono incisi in rame in 216 tavole i più interessanti di quegli antichi l'\Ionumenli, illustrali ciascuno con brevi esposizioni dall' eruditissimo Cavalier Francesco lnghi rami, e insi eme da 1.8 ragionamenti del Professor Domeni co Valeriani: formando del tutto due grandi volumi in-l1·0 grande pubblicati dal 1.830 al 1.834 solto il titolo di = llluseo Etrusco Chiusino = in prima impresso a :Firenze dall a S tamperia Granducale, ed in seguito dalla Poligrafia F iesolaua. Il detto Pietro Casuccini dall a prima e seconda moglie ebbe 1.0 fi gli , sei maschi, e quattro femmine. A tutti di ede una nobile educazione. Del primo letto; Francesco fu laurea to in Medicina nell'Universi tà di S iena , e dopo lo studio pratiro fatto in F irenze divenne membro del Collegio 1'\Iediro dell a stessa Uni versit à. Uomo rispettabile , e versatissimo n elle scienze , leli ere, ed ar ti bell e. Ha per consorte la nobile S ignora Carolina Gori. Alessandro e lUichelangiolo furono laureati in Legge parimenti a Siena , e

-14fecero lo studio pratico anch' essi a Firenze. Alessandro diven· ne Avvocato, e coprì l' ufiicio di Avvocato dei poveri nella st~ssa città, e l.Uichelangiolo fu promosso a Canonico della Collegtata di Proveuz.ano. Gaetano poi vestì l' abito Religioso nell' Ordine dei Monaci Olivetani. La sua primogenita figlia per nome Graziosa abbracciò lo stato Religioso , vestendosi Oblata nel Couse rvatorio degli Angiolini della città di Firenze . Le altre due ftlaria e Lucrezia furono collocate in onorevole matrimonio ; la prima col Conte Cozza Luzzi di Bolsena , e la seconda col Signor Angiolo Dogare Ili. Dei suddetti vivono soltanto il sullodato Francesco, la l'tonaca Oblata, e una delle altre due sorelle. Passato poi il Casuccini al secondo letto colla Signora Aurelia Cerameli i di Siena , a cui diede la mano di sposo nel 1793, ebbe altri tre tigli, Giovanni, Dionigi , e Beatrice. Giovanni dopo avere avuta l' ed ucazione nel Collegio T olomei di Siena recossi a studiare le Matematiche in Fireuze. Passò poscia lUi li lare al servigio dell' lmperator d'Austria , e indi Ufiì ciale d ' Infanteri a nel Granducato di Toscana, finchè morì essendo il suo figlio è figlie s tauzi ati a Firem.e. Di Dionigi si parlerà quì appresso. La Beat1' ice è maritata col Nobile Sig. Felice T osoui di Celona (Terra vicina a Chiusi) già Capitano n elle lUilizi e del Granduca to suddetto. Egli è possessore di quell' antica Rocca, che ba ridotto in delizioso Casino, do,•e si gode di una veduta sorprendente della Val di Chiana superiore. (3) La Giulietta figlia del Dottor Tommaso Zoffili e di Luigia Amorini di Bologna nacque a Forlì nel 182.8. Il di Lei Padre corne il Padre del di lei Sposo rese fedeli senigi al Governo della Sanla Sede , e quindi rimun erato di onorevole pensione: senonchè il Zoffili servì nella carriera civile, nella qunle percorse distinti impieghi , in pria nel1814. 181 5 al servigio del Governo provvisorio Au slriaco di Romagna , e per qualche te1upo altresì de ll ' I. R . Generale Sig. Conte Nugent Principe Ron1ano, oggi Feld Maresciallo d ' Austria; poscia della Santa Sede, ed in ora del Governo Ecclesiasti co di ques ta Diocesi, a cui presiede in qualità di Amministratore Apostolico r Eminentissimo Principe Sig. Cardinale Falconieri Arcivescovo di Ravenna , incomparabile per la bontà del cuore , e per le esimie ed eccelse sue virtù. Gli altri due figli del Zoffili stesso, Antouio ed Ambrogio, Avvocati di pr<,fessione, hanno pure dei gradi nella gerarchia delle cariche al servigio della Sanl.a Sede. ('•) Dopo la campagna di Russia, caduto r Impero Francese ,

-15Dionigi Casuccini , che giovinetto aveva militato nelle Guardie d' onore dell' Imperator Napoleone, venne accolto in Roma nella qualità di Cadetto nelle milizie del Governo Pontificio , abbenchè fosse straniero, in elà allora di circa anni 20. Indi Ufiiciale nelle dette milizie. Fu poscia di guarnigione a Forlì e in altre città dello Stato Pontificio. Finalmente, allorchè trovavasi in Roma primo Tenente del 4 .0 Battaglione dei Fucilieri, e prossimo ad avere il grado di Capitano, passò all' altra vita nel giorno 1.4 ntarzo 186.1. nella sua età di anni 46. I Forlivesi rammentano le ottime di lui qualità, che fece conoscere durante il suo soggiorno in questa Città , dove avendo sposata la Signora Geltrude Bertoni gli nacque il figlio Enrico nell' anno 1.829. (5) Si allude alla raccolta degl' Inni agli Dei Consenti che la rinomata Accademia Simpemenia Filopatrida Rubiconia di Savignano intitolò al celebre Poeta Cavalier Vincenzo ])fonti ne ll' occasione delle Nozze della sua figlia Costanza coll' esimio letterato Conte Giulio Perticari. Edizione Bodoniana , Mncccxu. ,, ,~ g "-' ) \ " ,)

Forolù•ii 19 Aprili• J85o Imprimatur- Fr. 4. Th. Ferrarini OrJ. PrMJ. Sac. Theol. Lect. el Yic. S. 0./f. Die 19 ejwJern I mprimatur •• J. Belli Yic. Ge11. For·li :>o Aprile J85o. G. Jvv. Alberj Cemore Governativo

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