Giovanni Gucci - A Minerva

-10Chè del glauco Nettuno il don venusto Serve a bran1e di sangue; si sta Pace Seduta a r ontbra del pallido arbusto . Salve, o Dea, che invocar presta mi piace , Mentre che Amor per GIULO e per CosTANZA Eterna in man d' Imene alluma face. Imen , che certo non locò sua stanza Meglio altrove che in queste alme, ch'or lega, E che bei doni offrirti han per usanza . Di costoro al desìo sempre ti piega ; Senti, o Diva che in mezzo al comun grido, De la fanciulla il padre anco ten prega . Del Dio di Timbra ascolta e di te il fido Che securo sostenta e tromba , e lira , Sì che Italia a sua fan1a è poco nido. E poi che giace oscuro , e ai saggi in ira Quegli, cui sempre tu guardi nemica, Su me talor, gran Dea, cortese gira L' alma de gli occhi tuoi luce pudica.

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