l'opera di difesa, di tutela dell'individuo contro possibili violenze, di ricerca e d'insegnamento è necessaria, e deve quindi :figurare fra le spese di produzione. Ma non si possono invertire le parti, non si può capovolgere la situazione e rendere l'operaio schiavo di chi non lavora o per il quale il lavo~o è sinonimo di comando e di possesso. Lo sfruttamento e la dominazione, lungi dall'accrescere il prodotto come la divisione del lavoro, lo diminuiscono. Gli attriti e le lotte di classi sono causa si sperperi. III. ·k Le questioni che si dibattono intorno alla costituzione politica della società moderna (governo di maggioranza o parlamentare, governo burocratico, governo di élites o oligarchia dittatoriale, ecc.) sembrano, a chi guardi alle apparenze, totalmente diverse da quelle che si agitano intorno alla costituzione econo~ mica (regime capitalistico o del salariato, regime cooperativistico o socialistico, comunismo, ecc.). Eppure, in fondo alle une e alle altre v'è una sola questione da risolvere: gli uomini possono vivere insieme in una data società (nazione, Stato) su un piede di libertà e di eguaglianza, rimanendo ciascuno padrone di se medesimo e concorrendo tutti con le loro forze unite al bene generale? Oppure è necessario, è inevitabile che la grande maggioranza di essi sia sottomessa a pochi, che si proclamano i soli capaci di promuovere la produzione e i commerci e di dir~gere lo Stato? . Un'osservazione preliminare: molti tra gli stessi socialisti e comunisti che ammettono la capacità dei lavoratori a regolare i loro rapporti economici e reclamano l'eliminazione del dirigente capitalista dal campo della produzione, dichiarano poi che nel ~·( Pensiero e Volontà, I aprile 1924. 74 Biblioteca Gino Bianco
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