Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

Un se1nplice muta1nento di forme no11basta, anzi rimarrebbe senza effetto. Bisogna riformare il fondo della costituzione sociale: sostituire alla dominazione la cooperazione, alla lotta la giustizia. * II. ·-k Nella società attuale vi sono individui - pochi o molti non importa - che emergono dalle folle o come capi di governo o come uomini politici che dirigono, guidano e muovono partiti e assemblee politiche; o come capi d'industria, dirigenti di ba11che che a loro volta dirigono e organizzano la produzione e i commerci, grandi monopolisti che comandano ad un esercizio di monopolisti minori; ed anche, sebbene più raramente, pensatori, filosofi, moralisti, scienziati, inventori, ecc., che aprono la via ai progressi materiali e spirituali della nazione e quindi dell'umanità. Le folle li seguono, li imitano, li obbediscono, se anche talvolta recalcitranti, e spesso anche nei loro errori, talvolta fino alla perdizione. Sarebbe dunque vero che l'impulso alla vita sociale viene dall'alto, che u11a-gerarchia è necessaria, e che il mondo è dei migliori, dei più capaci, ai quali gli altri debbono rimanere soggetti e disciplinati, perché si formi e viva la compagine sociale, ossia si mantenga tra gl'individui che formano la società, la coesione necessaria a vivere e agire insieme? Dacché non tutti posso110essere filosofi o politici~ non tutti posseggono la necessaria conoscenza degl'interessi generali, non -,1: « Noi dobbiamo tenerci egualmente lontani dal dispregio e dal culto delle forme, dall'amorfismo e dall'empirismo o formalismo. La riforma deve essere di forma e di fondo. Senza nuovi sentimenti, senza nuovi princìpi e idee di giustizia non giova nessun mutamento di pura forma; ma anche i princìpi non si attuano senza congrue istituzioni e organizzazioni» («Pro e contro il socialismo », 1897, pag. 271 ). -,1: Manoscritto inedito da assegnare al 1920 circa. 72 Biblioteca Gino Bianco

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