• esserlo mai stato. Ma se per socialismo s'intende una organizzazione · che consenta a tutti gli uomini il diritto di vivere lavorando e di esplicare le proprie facoltà, e a nessuno il diritto di· opprimere gli altri e di usureggiare sulle altrui fatiche, cancellando in questo modo le maggiori ingiustizie che deturpano la società e così stabilire equi rapporti e una convivenza pacifica, oh! questo socialismo è ancora la mia aspirazione e sarà la bandiera in cui morrò avvolto. Il vecchio socialismo è una concezione ottimistica e razionalistica. L'esperienza ha dissipato l'illusione di un'umanità che possa evolversi in breve verso una moralità superiore. Il progresso morale è lento e gl'istinti di lotta prevalgono a quelli di associazione. La forza è ancora e sarà per molto tempo la determinante suprema della condotta. La ragione non guida che pochi, non regola i rapporti tra gli uomini: essa non opera che in un numero limitato di uomini. Neanche l'interesse li guida, se non l'immediato. L'interesse a lunga scadenza non è considerato, né visto, né riconosciuto. Gli uomini non sanno quel che fanno, le masse si lasciano dominare. Non abbracciano con lo sguardo l'universo. Ci sarebbe da disperare dell'avvenire dell'umanità. E pur bisogna riconoscere che si progredisce, si va verso una sistemazione più giusta dei rapporti sociali. I principi di libertà, di giustizia, di fratellanza operano, ma lentamente, e con frequenti ritorni. I più degli uomini non si fanno guidare da essi. Il diritto riflette le ineguaglianze sociali ed è quindi ingiusto. L'idea di giustizia è superiore a quella di diritto. E' un risultato di paragoni e di esperienze, che mirano a rendere i rapporti tra gli uomini rapporti di reciprocanza, ad eliminare la lotta almeno nelle forme più brutali, a comporre la società come una convivenza pacifica. Si passa dai rapporti di lotta e di dominazione a quelli di associazione e di libertà. L'uomo paragonando e sperimentando le conseguenze prossime e lontane delle sue azioni, arriva lentissimamente, e attraverso mutamenti infiniti, ad un concetto di una giustizia eguale per tutti, come di una libertà comune agl'individui nella società, ossia di un'eguaglianza astratta che darebbe una sistemazione 631 Biblioteca Gino Bianco
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