scevica 1 • Vi sono stati fra gli anarchici alcuni che erano riusciti a sottrarsi all'infatuazione marxista, e a forza di criticare la tattica - del partito socialdemocratico, risalendo da questa ai principi, avevano potuto formarsi una concezione più vera ed umana del socialismo e della società avvenire che non fosse quella portante la marca di fabbrica marxista. Ma gli anarchici sono stati· tormentati e resi impotenti dal dissidio che non ha mai cessato di ardere nel loro seno tra individualisti e comunisti. I quali sono tanto distanti gli uni dagli altri quanto il polo Nord e il polo Sud, e solo s'incontrano in un punto solo: l'aborrimento del parlamentarismo. Manco a farlo a posta! Gli avvenimenti ultimi hanno loro dimostrato che a qualche altra cosa - ben diversa dall'anarchismo - può servire l'antiparlamentarismo. Ora, lasciando stare altre considerazioni in merito alle dottrine e alla tattica anarchiche, io credo che il vjzio capitale dell'anarchismo sta nel concetto della società umana, che per gli uni (gl'individualisti) è evanescente, è addirittura un mito; per gli altri (i comunisti) è troppo vago e vacuo, o almeno manca di forme determinate e concrete: è solo. una visione d'una società lontana, molto lontana (ciò che basterebbe, del resto, ad escludere che possa da esso ricavarsi il programma di un partito d'azione), ma sfugge ad ogni esame e ad . . . ogni cr1t1ca. Recentemente gli anarchici stessi - taluni di essi almeno - si sono avveduti della necessità di avvicinarsi ad una concezione un po' più concreta dell'organizzazione sociale, come si è veduto in certe recentissime loro polemiche intorno alla difesa sociale contro la delinquenza, alla funzione della moneta, alla necessità d'una . . organ1zzaz1one, ecc. 1 Noi intendiamo lasciare ai nostri collaboratori libertà completa d'esprimere il loro pensiero, proponendoci, in generale, d'esprimere il pensiero nostro, eventualmente diverso, in appositi articoli, anziché con continue note che interrompono la lettura e distraggono l'attenzione. Qui però non possiamo astenerci dall'osservare che, contrariamente a quel che suppone il Merlino, gli anarchici i quali credettero al valore rivoluzionario della cosiddetta dittatura del proletariato e mostrarono simpatie per la dittatura bolscevica, furono pochini pochini e presto si ricredettero, salvo alcuni che sono passati decisamente al campo nemico, fascista o bolscevico. · (Nota della. Redazione) 622 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==