Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

• REVISIONE NECESSARIA ~'( Da parecchio tempo si avverte dagli studiosi e dai militanti delle varie scuole e dei vari partiti socialisti il bisogno sempre più vivo di riesaminare le dottrine che vanno sotto la denominazione generica di « socialismo ». . . A principiare dalla dottrina marxista. · In ·fin ~ei conti il socialismo « era » prima di Marx; ed è ragionevole supporre che continuerà ad essere dopo. La critica del capitale fatta da Marx fu fondata sulla teoria del valore degli economisti classici (da Smith a Ricardo ), e come ritorsione di argomenti il suo trionfo fu completo e definitivo. d'Assise di Bologna nei giorni 15-17 luglio 1921 e che si concluse, in gran parte per merito suo, con una · quasi generale assoluzione dei non pochi imputati, giacché urto solo di essi fu condannato e a una pena non grave: << Quindi, fra l'attenzione vivissima del numeroso uditorio, ha preso la parola l'ultimo avvocato della difesa, il celebre scrittore e pensatore socialista Saverio Merlino, che ha legato il suo nome ai più clamorosi processi di carattere politico. La sua esile figura si vedeva da due giorni sprofondata, durante le udienze, in uno studio febbrile del voluminosissimo incartamento processuale. Il vecchio agitatore curvo, emaciato, calvo e canuto sembra ormai ridotto a un'ombra, ma il suo eloquio conserva il suo vivido acume e la sua voce squilla ancora con energia... L'avvocato Merlino, che ha parlato per tre ore con grande foga, con calore di convinzione e con raro vigore dialettico, essendo stanchissimo, chiede a questo punto di rimandare la fine della sua interessantissima arringa».· L'autore di questa presentazione, il giornalista Lucchesi, legionario fiumano con Gabriele D'Annunzio, fu preso di mira dai fascisti; i quali, pochi giorru dopo, in parecchi contro uno solo secondo il loro stile, lo caricarono di bastonate, lasciandolo alla fine in terra pesto e malconcio: uno degli innumerevoli episodi del terrore instaurato in quegli anni in I talla. A proposito di questo simpatico giornalista toscano che, alto, robusto e animoso com'era, oppose una strenua resistenza contro i suoi aggressori, mi piace .far nota una circostanza se non altro curiosa. Invitato a cena a casa sua il l\1erlino, in mia presenza voleva convincerlo a recarsi insieme dal D'Annunzio, il quale era allora in rotta col fascismo da lui definito una forma di « schiavismo agrario ». * Pensiero e Volontà, Roma, 1 gennaio 1.924. È la rivista già ricordata, diretta da Errico Malatesta con l'attivissima collaborazione di Luigi Fabbri. In queste pagine, fra le ultime del Merlino, egli ribadisce con molta chiarezza e vigore d'idee la propria posizione critica sia verso il socialismo anarchico, sia verso il socialismo democratico di derivazione marxista, posizione alla quale era giunto, e che mantenne per tutto il resto della vita, con « Pro e contro il socialismo» ( 1897) e « L'Utopia collettivista» ( 1898). 619 Biblioteca Gino Bianco

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