Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

IL FASCISMO E LA SITUAZIONE POLITICA* Io non so - né mi curo di sapere - quali siano i propositi, palesi od occulti, del fascismo, dove questo realmente miri; né se esso riesca a farsi un programma vero e proprio e positivo, e a radunare intorno a sé le forze necessarie per tentare di attuarlo, vale a dire a costituirsi in partito politico. So però - ed è facile dimostrare - che i suoi metodi sono, per non dir altro, anacronistici, ripugnano alla coscienza civile dell'uomo moderno; e non capisco davvero come possano essere stati accolti e propugnati e messi in pratica da un ragguardevole numero di persone, che s'illudono di poter pervenire con essi ad una méta qualsiasi. Vi è dunque della gente fra noi che crede di poter cambiare il corso degli avvenimenti, arrestare la ma~cia del socialismo, rimettere il basto sulla groppa del lavoratore recalcitrante, con la violenza e con la minaccia, col terrore prodotto dal quotidiano eccidio. Vi è della gente in Italia la quale crede di poter interdire ad altri l'esercizio di quei diritti che reclama per sé (vedi ultimatum dei fascisti agli anarchici di Carrara: « voi cessate dalla vostra propaganda: noi proseguiremo la nostra»); cl1ecrede di poter costringere il repubblicano o il socialista a gridare viva il Re, o viceversa; che non comprende quanto sia puerile, e al tempo stesso odioso, im• porre atti di fede o abiure con la punta del pugnale o con la canna della rivoltella. E vi è un Governo che ha rinunziato a governare, a mantenere l'ordine pubblico, a tutelare la vita e gli averi dei cittadini. Vi è una polizia che non previene, non impedisce, non reprime i delitti, ma vi partecipa proteggendone gli autori e colpendo le vittime. Vi è infine una magistratura supinamente acquiescente, e che non ha nulla a ridire. Si direbbe che non vi siano più giudici in Italia; né uomini politici capaci di difendere le libertà elementari e i princìpi fondamentali della convivenza civile. La violenza regna e governa: nessuna protesta, nessuna ribellione di coscienze; soltanto qualche * Umanità Nova, 8 giugno 1921. 600 Biblioteca Gino Bianco

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