Sennonché ogni forza d'inerzia si va gradualmente esaurendo; e poi la macchina si ferma e non agisce più. - Quanto può durare questo stato di moto nel vuoto dello Stato? Un giorno? un mese? un anno? un secolo? E come mai la classe operaia, continuando a subire la dominazione borghese, acquisterà quella capacità che le manca? Questo è l'aspetto veramente paradossale dell'argomento turatiano ... Il quale, del resto, non prova contro la necessità e imminenza della rivoluzione, ma anzi in favore. Perché è vero che noi viviamo in un momento di transizione fra due regimi, anzi d'incipiente rivoluzione. La borghesia non solo non può più governare lo Stato (di cui l'autorità e il prestigio sono svaniti, l'incanto è rotto), ma neppure le sue aziende economiche, perché la classe operaia non si adatta più a servire, non si adatta più a lavorare per il profitto del capitalista, perché i segreti e i misteri dell'ordinamento bancario, industriale e commerciale attuale sono svelati, e non c'è forza al mondo che possa piegare l'uomo a sottomettersi a un regime di cui l'intrinseca immoralità e iniquità sono ormai fatte palesi. Non v'è nulla di paradossale in questa situazione: è la crisi del regime, è la rivoluzione che, benché latente, vive ed opera sconvolge per ricostruire, e che ha il torto di seguire un suo proprio metodo, una su·a propria logica, comportandosi non perfettamente second9 la teoria, ossia secondo le previsioni delle scuole e dei partiti ... La vera spiegazione del paradosso turatiano è forse questa. Il dubbio cirça la maturità della classe operaia proviene da un falso presupposto. Si pensa che non vi sia che una via d'uscita al sistema capitalistico: il comunismo, ossia un sistema di piena e completa solidarietà, di perfetto e spontaneo combaciamento degli interessi particolari con l'interesse generale, di fusione dei due termini estrémi della condotta umana, egoismo e altruismo. Poiché il comunismo sembra esigere una moralità molto superiore a quella dell'uomo moderno educato alla scuola del capitalismo, si proclama la necessità di attendere pazientemente che i tempi maturino. 595 Biblioteca Gino Bianco
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