E poi tutto ciò implica criteri tecnici, taluni dei quali mutevoli. Chi dunque e come e con quali norme organizzerà il lavoro nelle campagne e gli scambi con le città? Ci vorranno consigli di contadini, consigli di operai, mandatari tecnici e patti di produzione e di scambio, ecc. E' questa anarchia? socialismo? Alla malora le parole e vediamo d'intenderci sulle cose, accettando l'inevitabile e accontentandoci del bene, di cui è nemico il meglio. L' IMMATURITA' DEL PROLETARIATO;•. « Noi viviamo in questo paradosso: la borghesia non è più capace di reggere il potere. Il proletariato non è pronto a riceverne la . successione ». Così parlò ... Filippo Turati; e la stampa borghese, come l'eco, ripete l'ultima parte dell'antìfona: il proletariato non può governare, la rivoluzione va rimandata alle calende greche. Che fortuna! che fortuna per la borghesia, incapace di reggere il potere, ma capacissima ancora di batter moneta con le sovvenzioni di Stato, gli aggiotaggi sui prestiti di Stato e sui cambi e. in cento altri modi egualmente leciti ed onesti! Che fortuna per essa che la classe operaia sia ancora· impreparata! Essa può attendere! Ciò che preme è persuadere la classe operaia a fare altrettanto: e l'arzigogolo turatiano (sia detto senza voler offendere l'autore, che ha il merito raro d'essere sincero) serve benissi1no a fomentare le incertezze e ad avvalorare i dubbi di coloro che vorrebbero che nella rivoluzione tutto procedesse con ordine perfetto secondo un piano prestabilito, come nelle commedie a tesi e a lieta fine. · L'on. Turati stesso ha definito la sua frase un paradoss9; e tale è. Il paradosso consiste in questo: che mancando in questo momento chi regga lo Stato, questo si reggerebbe da sé per forza d'inerzia, cioè di abitudini, di contrasti, di equilibri instabili. * Umanità Nova, 10 agosto 1920. 594 BibliotecaGino Bianco
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