Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

troppe camere a far posto ad altri, parenti, amici o estranei ». Anche se -questi << volontari » non saranno un tantino prepotenti, si può prevedere che essi non useranno con tutti e sempre modi dolci e carezzevoli, ma vorranno veder rispettata la loro « iniziativa » (non diciamo autorità) ed eseguita la loro ... buona o cattiva volontà! Ora, io preferirei, se fossi senza tetto, procacciarmi col mio lavoro il diritto ad un alloggio, che ricorrere al gruppo degli uomini di buona volontà (a quale?) per introdurmi a viva forza in casa di gente che .non conosco e a cui sono sgradito: e se abitassi una casa con persone di famiglia, preferirei dare qualsiasi corrispettivo pur di rimanere tranquillo e non avere molestie di inquilini impostimi dalla « iniziativa popolare ». D'altra parte, il potere di co1npilar liste, vigilare le case, stabilire quante camere ogni famiglia deve occupare, aprire le porte di ogni casa per farvi entrare nuovi inquilini, 19 dovrebbero avere soltanto taluni degli abitanti la strada, il rione o quartiere e non tutti? Perché, se si ha da espropriare, non si adottano norme eguali per tutti e non si chiamano tutti gl'interessati a discutere, a provvedere? (E' appena necessario rilevare che ciò che qui si dice del problema delle abitazioni, vale per tutti gli altri problemi di organizzazione de1la produzione, degli approvvigionamenti, dell'istruzione, ecc.) .. Si ha paura di tutto ciò che può parere un regolamento, una norma più o meno duratura, una deliberazione di maggioranza, una delegazione di potere e si lascia perciò la libertà dei singoli, l'intimità familiare in balia dei « volontari » ( come chi dicesse gli arditi) della strada o del rione, inquinando con soprusi e violenze il nascente ordinamento libertario ed eguali tari o! Qui è il nodo della questione. Alloggio a tutti, sta bene: come mezzi di vita e opportunità di lavoro a tutti. Ma siccome chi non lavora (e non è incapace) non deve aver diritto a vivere a spese degli altri,. così anche per aver diritto all'alloggio (più o meno spazioso secondo l'intensità del bisogno individuale e la disponibilità dei mezzi) bisogna dare un corrispettivo in lavoro. E non « gruppi di volontari» che agiscano secondo la loro buona o cattiva volontà; ma provvedimenti presi di comune accordo e con le debite garanzie · ·contro i soprusi e le prepotenze. 590 Biblioteca Gino Bianco.

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