Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

DISCUTENDO SUI PROBLEMI DELLA RIVOLUZIONE I. A PROPOSITO DEL PROBLEMA DELLE ABITAZIONI* Leggo con piacere in Volontà un articolo di Camillo da Lodi [pseudonimo di Camilla Berneri] *, che porta il titolo: « Problemi della rivoluzione » e il sottotitolo: « Il problema delle abitazioni »~ Esso serve ottimamente ad illustrare e ribadire il concetto da me espresso in un precedente articoletto ( « Fra noi », n. 2 del giornale), che ... la teoria ci divide, la pratica ci unisce. All'atto pratico noi tutti,. anarchici, socialisti, sindacalisti e ... incerti, vogliamo per tutt'i lavoratori: benessere con libertà. Fino a che discutiamo in astratto di comunismo, collettivismo> anarchia, ecc., ci sentiamo diversi e discordi. A misura che dalle astrazioni discendiamo alla realtà, sia pure quella dell'attimo rivoluzionario, ci avviciniamo sempre più gli uni agli altri. Conviene perciò esaminare « i problemi della rivoluzione » con metodo induttivo, cioè movendo dal particolare per risalire al generale. Prendiamo, per esempio, ciò che Camillo da Lodi scrive intorno al problema delle abitazioni. .Egli non vuole né un ufficio delle abitazioni, né un Commissariato del popolo. Non ammette che per abitare una casa si debba dare (in lavoro o altrimenti) un corrispettivo al Comune, all'associazione che ha costruito la casa, alle associazioni che concorsero a costruirla (muratori, falegnami, ecc.). * Umanità Nova, Milano, 26 marzo 1920. -,•: Riteniamo non privo d'interesse per il lettore il sapere che Camillo Berneri, poco più che vèntenne nel 1920 ma mente già colta e aperta, riprendendo più tardi in esame il problema delle abitazioni in un articolo pubblicato nella rivista Pensiero e Volontà (n. 12 del 15 giugno 1924), riconobbe giuste le osservazioni del Merlino e ne accettò il principio che << per aver diritto all'alloggio bisogna dare un corrispettivo in lavoro alla società». Fu legato da devota amicizia a Gaetano Salvemini fin dagli anni in cui questi gli fu guida negli studi all'università di Firenze, e morì, non ancora quarantenne, in terra di Spagna, durante le tragiche giornate di Barcellona del n1aggio 1937, vittima del terrore stalinista. 588 BibliotecaGino Bianco

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