Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

• • dal cessare o dal decrescere al cessare della guerra, si fanno sempre . ' . . . p1u gravi e 1mper1ose. E' necessario dunque seguire con vigile attenzion~ questo processo di disorganizzazione e di riorganizzazione che si svolge volenti o nolenti noi, e formarci una sicura coscienza circa i gravissimi problemi che siamo chiamati a risolvere. L'organizzazione permanente dei rapporti internazionali, il nuovo , assetto della proprietà specialmente terriera in rapporto alle esigenze dell'economia nazionale e ai diritti umani della classe lavoratrice, la trasformazione industriale a larga base specialmente nei riguardi dell'utilizzazione delle forze idrauliche, la nuova organizzazione del credito, la trasformazione dei tributi e la riforma della burocrazia, unitamente a un profondo mutamènto nella costituzione politica allo scopo di espellerne gli avanzi del vecchio regime e rendere sincera ed effettiva la sovranità popolare, - sono ormai necessità im- .prorogabili. Soprattutto è .necessario che l'opinione pubblica sia illuminata circa questi problemi, affinché la soluzione di essi venga non da una parte sola della società, ma si ottenga col consenso e con la partecipazione di tutti. -CON I PARTITI E AL DI SOPRA DEI PARTITI .. . . PER UN'INTESA FRA SOCIALISTI, ANARCHICI E REPUBBLICANI * ... Anche oggi sono convinto che ciò chi vi è di essenziale nelle dottrine di questi tre ·partiti e nelle aspirazioni delle masse cl1e li compongono, è comune; mentre ciò cl1e vi è di formale nei loro programmi, li divide. Ora, io dico, l'unione fra socialisti, repubblicani e anarchici si ottiene soltanto approfondendo i rispettivi programmi, illustrandone il fondo comune ed eliminandone tutto quel formalismo e dottrina- * Da una lettera ad Errico Malatesta, Umanità Nova, 27-28 febbraio 1920. 585 Biblioteca Gino Bianco

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